Il green pass è una delle riforme più discusse dell’ultimo anno. Si parla in questi giorni della possibilità che diventi obbligatorio su tutti i luoghi di lavoro fino all’inizio dell’estate 2022. Secondo le ultime notizie, infatti, si sta pensando di lasciare l’obbligatorietà fino all’inizio dell’estate per poter gestire la seconda fase della campagna vaccinale e per garantire le riaperture anche in caso di un aumento dei casi positivi di Covid- 19.
Proroga green pass per gestire l’emergenza ed aumentare i vaccini
La proroga del Green pass servirebbe per avere il tempo di convincere gli scettici del vaccino e raggiungere l’aulico obiettivo del 90% di popolazione over 12 vaccinata. Tale obiettivo è stato fissato dal commissario per l’emergenza Francesco Figliuolo per poter cominciare a pensare ad un allenamento delle misure restrittive, seppur con molta gradualità. Va detto che i numeri sui vaccini procedono assolutamente a passo veloce. Secondo gli ultimi dati sono oltre 90 milioni i vaccini anti- Covid somministrati in Italia. Poco più di 46 milioni e seicento mila sono gli italiani che hanno ricevuto almeno una dose, pari all’86% della popolazione over 12, mentre coloro che hanno completato il ciclo vaccinale sono poco meno di 45 milioni. Ottimi numeri anche per la terza dose: sono poco meno di un milione e mezzo gli italiani che hanno avuto la somministrazione del cosiddetto booster. In questi giorni, si fa strada pure l’ipotesi dell’obbligo vaccinale per alcuni settori lavorativi (come il personale scolastico, maggiormente esposto al contagio da Covid-19). Guido Rasi, consigliere scientifico del generale Francesco Paolo Figliuolo, si fa strada nella comunità scientifica, ma sarà la politica a decidere su questo.
Nessuna obbligatorietà al vaccino?
E proprio la politica sembra contraddirsi su questo. Da una parte chi vorrebbe l’obbligatorietà, dall’altra chi invece è contrario. Il Sottosegretario alla salute, Pierpaolo Silieri, intervenuto ai microfoni della trasmissione ‘L’Italia s’è desta’, su Radio Cusano Campus ha spiegato pubblicamente che non si sta lavorando a nessun tipo di obbligatorietà del vaccino. Queste le sue parole: “Non c’è nessuna idea di obbligatorietà del vaccino. Non stiamo lavorando assolutamente a questo, in nessuna fascia di età.” Per quanto riguarda l’immunizzazione dei bambini, che sarà possibile una volta approvato il vaccino per la loro età, Sileri ha invitato a “non fare fughe in avanti“. E anche in questo caso “non vedo all’orizzonte la possibilità di un obbligo, per carità“. Parole che stridono con quelle di Ieri Andrea Costa, anche lui sottosegretario alla Salute, aveva dichiarato che l’obbligo vaccinale anti-Covid “per alcune categorie non è assolutamente un tabù e siamo pronti a prenderlo in considerazione. Ora affrontiamo queste settimane, vediamo quali saranno i dati delle vaccinazioni, dopodiché ci auguriamo che vi sia un senso di responsabilità che prevalga“.
Stato d’emergenza: si può prorogare ma con intervento del Parlamento
Attualmente le misure per contrastare la pandemia scadono il 31 dicembre e servirebbe un nuovo decreto per prolungarle, insieme allo stato d’emergenza. Secondo la legge, lo stato d’emergenza può durare 12 mesi e può essere prolungato fino a un massimo di altri 12 mesi. Nel gennaio 2022 non sarà perciò possibile procedere con ulteriori rinnovi senza passare dal Parlamento. Per prorogare le misure anti Covid, l’esecutivo ha tempo fino alla fine di novembre e, secondo il Corriere della Sera, sul tavolo ci sono due ipotesi:
- inserire la norma in un emendamento ad altri provvedimenti, per esempio al decreto milleproroghe;
- creare un provvedimento ad hoc.
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