Per la vaccinazione anti Covid serve la terza dose e probabilmente si andrà ben oltre i fragili, i lavoratori delle Rsa e i sanitari come previsto adesso. Probabilmente si andrà avanti con la terza dose per tutta la popolazione e forse ben prima dei 12 mesi di durata del Green pass. Si continua a parlare di terza dose consigliata a 6 mesi dalla seconda inoculazione.
E se quando si sentono parlare virologi ed esponenti del governo, si utilizza il “forse” e il “vediamo”, dalla manovra di Bilancio ecco un indizio che la dice lunga su quella che effettivamente può essere considerata più che una semplice eventualità.
Parliamo di dotazioni economiche, di soldi che si mettono in manovra a titolo previsionale di spesa, quindi stanziamenti che in questo caso riguardano la sanità e nello specifico, l’acquisto di nuove forniture di vaccini.
La manovra e i soldi stanziati per i nuovi vaccini
Le polemiche tra vaccinati e non, tra favorevoli al Green pass e contrari, ormai stanno rasentando il conflitto sociale. In una fase storica dove si grida allo scandalo per la questione migratoria o per il recente stop al DDL Zan, dove si parla di razzismo, antisemitismo e così via, la cosa stride. Sta assumendo i contorni della discriminazione anche quello che accade in materia di “No Pass”. Infatti i No Pass, come vengono chiamati quelli che sono contrari al Green pass e magari pure al vaccino anti Covid.
Ci sono politici, esponenti del governo, giornalisti ed opinionisti che ogni serra tambureggiano sul fatto che chi non vuole vaccinarsi non fa il bene della popolazione. Tutti a sostenere che è giusto che debbano assumersi le responsabilità di un no al vaccino pagandosi il tampone da 15 euro ogni due giorni.
Vaccino gratis? mica tanto
“Il vaccino è gratis”, lo Stato ha fatto il suo donando questo vaccino agli italiani senza voler niente in cambio, il tampone invece lo devi pagare. Questa è la frase tipica che ogni sera in televisione viene spiattellata in faccia a chi è ancora restio alla vaccinazione.
Ed è una forte discriminazione, perché se è vero che non c’è l’obbligo vaccinale, è altrettanto vero che occorre dare la possibilità a tutti di ottenere la certificazione verde a parità di condizioni.
Anche perché alla fine dei conti, lo Stato per vaccinare i vaccinati, ci spende dei soldi. E sono soldi che anche i non vax e i no Green pass contribuiscono a trovare. SI, anche gli “ignoranti” come li reputano molti dei personaggi che ogni sera occupano le poltrone dei talk show, contribuiscono tramite le tasse ai vaccini.
E lo dimostra il fatto che nella legge di Bilancio alla voce sanità, esce fuori uno stanziamento di 1.85 miliardi di euro per l’anno 2022, per l’acquisto di vaccini anti Covid.
Vaccinazione, la terza dose a tutti al momento è solo una ipotesi, ma….
Farsi trovare pronti ad ogni evenienza. Sicuramente sarà questa la giustificazione ad una dotazione tanto imponente di vaccini. Imponente, perché per il 2022 sono stati spesi 2,1 miliardi per il vaccino anti Covid (anzi, per i vaccini visto che ne sono stati acquistati di diverse marche qualcuna delle quali ritirate perché dannose, forse).
Ma nel 2021 sono state utilizzate per ciascun vaccinato due dosi. Nel 2022 si dovrebbe parlare di una sola dose di richiamo, la terza. A dire il vero c’è anche l’altra ipotesi che parla di immunizzare i più piccoli. Si tratta di bambini da 5 a 11 anni come le case farmaceutiche da tempo chiedono le autorizzazioni.
Che gli stanziamenti siano il preludio anche alla vaccinazione dei bambini? Il tempo lo dirà, intanto parliamo di indizi e di sospetti, ma nulla è ancora deciso.
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