Qualcosa di strano sta accadendo sulle Postepay (di differente tipologia) di centinaia di utenti di Poste Italiane che sul loro conto si sono ritrovato con soldi in meno. La stessa cosa era già accaduta giusto alcune settimane fa e ora sta riemergendo il problema dei pagamenti non autorizzati.
Gli addebiti provengono nella maggior parte dei casi da store digitali, ad esempio quelli di Apple e Google, e compaiono sotto la dicitura altro/shopping e servizi. Si tratta di piccoli importi, dai 4 agli 8 euro. Il “particolare” non trascurabile è che accadono in maniera sistematica. Non si tratta di una singola transazione, bensì di operazioni svolte fino a 7-10 volte in una sola giornata, per un totale pure di 60 euro nell’arco di 24 ore. In circostanze del genere quali sono le “tecniche” di difesa da adottare e in che modo bisogna comportarsi?
Truffa Postepay: pagamenti non autorizzati
In tutta Italia centinaia di utenti hanno riscontrato prelievi inspiegabili sulla relativa carta. Le operazioni in oggetto non autorizzati stanno tenendo luogo su PostePay Standard, Evolution e ulteriori tipologie, comprese le ricaricabili, tipo N26. I pagamenti non avallati sospetti provengono, sotto la dicitura di altro/shopping e servizi, a nome di store digitali quali Google o Apple, per servizi di giochi e altri abbonamenti quotidiani e ripetuti.
A quanto ammontano e cosa fare
Il valore di ciascuna transazione non avallata sulla Postepay può andare da 4,41 euro a 8,84. L’aspetto più preoccupante riguarda la loro frequenza: avvengono fino a 10 volte nel giro di 24 ore. Può toccare di spendere dai 30 ai 35 euro fino a 60-65 al giorno, per più giorni di seguito.
Anche se la risposta potrebbe apparire ovvia, lo scriviamo chiaramente, in modo da scongiurare eventuali fraintendimenti: se vi è o vi sta capitando, sappiate di essere vittima di una truffa. Se così fosse, il primo passo consisterebbe nello scollegare il metodo di pagamento da ApplePay o GooglePay, laddove esso sia associato. Ciò poiché talvolta capita di ritrovarsi operazione non autorizzati pure senza avere la carta collegata al metodo in questione per i servizi digitali.
In seconda battuta segnalate tempestivamente l’accaduto al servizio di Poste Italiane. Il numero verde 800.00.33.22 risponde h 24. Un impedimento potrebbe, d’altro canto, riferirsi al bocco della carta, che andrà in “stand-by” tanto per i saldi non disposti quanto per i propri.
Infine, avanzate querela contro ignoti e con la copia di essa inoltrate domanda della somma sottrattavi illecitamente.
Come richiedere il rimborso
Una volta ricevuta la copia della querela da parte delle Forze dell’Ordine provvedete a inviare la richiesta di rimborso a Poste Italiane, la quale è obbligata a prevenire simili disagi e, pertanto, a risarcirvi il danno.
Può succede che basti mettersi in contatto con gli store Apple e Google per ottenere un rimborso, ciononostante val sempre la pena notificare l’accaduto a Poste Italiane. Per spedire la domanda formulate una diffida, con allegata una copia della querela e dell’estratto conto. La diffida va presentata mediante raccomandata oppure Posta Elettronica Certificata o PEC, per una risoluzione più rapida.
Segui MetaNews su Google News e sii il primo a conoscere tutte le Notizie dal mondo.