Il Movimento 5 Stelle praticamente sparito, senza sindaci. La Lega nettamente sconfitta come tutto il centrodestra, con Fratelli d’Italia che scalza il carroccio come principale partito della coalizione.
Certo, il dato principale emerso anche dopo i ballottaggi, è che l’astensione la fa da padrona. Ma resta il fatto che i due partiti che per primi hanno dato vita a quella che probabilmente passerà alla storia per la legislatura peggiore di sempre (si, anche peggio di quella del duo Monti/Fornero), entrambi ben oltre il 30% nei periodi di massimo gradimento, sono a terra.
Tirare la corda troppo a lungo alla fine la spezza, questo è un proverbio popolare, ma che calza a pennello alla situazione di quelli che fino a poco tempo fa erano i due partiti maggiori d’Italia.
Tutti gli errori di Lega e M5S, errori che a caro prezzo stanno pagando i cittadini
Vedere Conte e Di Maio alla manifestazione antifascista di sabato scorso, tra bandiere dell’Urss, falce e martello, pugni chiusi e rosso ovunque, ha chiarito una volte per tutte la collocazione dei grillini. Quelli dell’uno vale uno, dell’antisistema, delle scatolette di tonno da aprire sono orientati a sinistra. E da partito diverso dagli altri è diventato uguale agli altri.
La Lega che resta al governo nonostante tutto, ancora peggio. Erano contro ai Dpcm di Conte nelle prime due fasi della legislatura, adesso che Draghi rispetto a Conte fa ancora peggio in quanto a durezza dei provvedimenti, assecondano tutto.
Il Green pass approvato anche con dentro la Lega è la goccia che ha fatto traboccare il vaso. E sulla manifestazione di Trieste ieri si è consumata un’altra pagina triste della storia. Il popolo (anche se minoranza rispetto ai pro Green pass) a farsi caricare dalla polizia in tenuta antisommossa, con lacrimogeni e idranti. I leader politici a festeggiare le vittorie elettorali o a leccarsi le ferite per le sconfitte.
Un quadro desolante dell’Italia, e le urne non mentono. La metà della popolazione non vota, e chi vota presenta il conto a Lega e M5S.
Cosa accadrà adesso
Immaginare che adesso, ad urne chiuse ci sarà chi cavalcherà l’onda della protesta non Green pass è facile da immaginare. Vedrete adesso Salvini caricare sul fatto che gli idranti non andavano usati. Più difficile che lo faccia il Movimento 5 Stelle, nettamente pro Draghi e pro Green pass.
Fatto sta che molte delle loro promesse, sia grilline che del carroccio sono state dimenticate. E così che come per il Green pass, che è stato imposto come i nessun altro Paese europeo, anche sugli altri argomenti caldi, la popolazione resterà inerme di fronte alla pochezza della politica, di quella parte di politica che ha guadagnato consenso promettendo tutto e il contrario di tutto.
Quota 100 scomparirà e misure che permetteranno di uscire dal lavoro a 62 anni non ci saranno più. E la Lega dirà che, se mai dovesse nascere quota 102, è un loro successo, perché hanno salvato gli italiani dallo scalone di 5 anni. Lo hanno fatto già con il Green pass. Salvini uscì subito con la dichiarazione delle dichiarazioni, cioè, “grazie alla Lega abbiamo evitato l’obbligo vaccinale”. Ma come? Imponendo il Green pass ai lavoratori?
E poi, gli aumenti delle tasse, altro cavallo di battaglia della Lega. Erano contro la riforma del catasto? Riforma approvata. Erano contro l’aumento delle bollette energetiche? Bollette aumentate.
Non è difficile da capire perché alle urne la Lega esce sconfitta.
Segui MetaNews su Google News e sii il primo a conoscere tutte le Notizie dal mondo.