Per la domanda di quantificazione di TFR e TFS, relativa ai dipendenti pubblici, l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale mette a disposizione un nuovo servizio. Consiste in una funzionalità utile ai fini dell’anticipo della somma, che permette al personale statale di ricevere il certificato occorrente per la cessione agevolata e per la cessione ordinaria, introdotta dal decreto n. 4 del 2019.
TFR e TFS: cambiano le procedure da rispettare
L’importante avviso viene dato direttamente dall’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, attraverso il messaggio numero 3436 del 12 ottobre 2021. La nota illustra delle novità e regola l’inoltro della domanda di quantificazione del Trattamento di Fine Rapporto (TFR) e del Trattamento di Fine Servizio (TFS).
Avanzare domanda di quantificazione del TFR e del TFS rappresenta uno dei passaggi cruciali per i dipendenti pubblici che mirano a trarre godimento della cessione ordinaria o agevolata, quest’ultima introdotta in parallelo alla Quota 100.
La certificazione a cui fa riferimento l’Istituto previdenziale rappresenta il calcolo del trattamento di fine servizio spettante, quando e come sarà versata la somma attribuita. Il documento risponde alla finalità di percepire l’anticipo del TFS per i dipendenti pubblici. E, grazie al nuovo servizio concesso dall’Inps, ci sarà modo di percepirlo inserendo un numero inferiore di dati.
A stabilire tale novità, rientrante nell’ambito del progetto TFR e TFS in un click, è il messaggio n. 3436 pubblicato dall’Istituto il 12 ottobre 2021. La domanda di quantificazione potrà essere direttamente sottoposta dal cittadino oppure da intermediari, ovvero dagli istituti di Patronato effettuando il log-in sul portale istituzionale dell’INPS, ai seguenti percorsi:
- “Prestazioni e servizi” > “Servizi” > “Gestione Dipendenti Pubblici: servizi online TFR”;
- “Prestazioni e servizi” > “Servizi” > “Gestione Dipendenti Pubblici: servizi online TFS”.
Per accedere al certificato di quantificazione del TFR o del TFS occorre sbrigare delle formalità burocratiche. In particolare, bisogna essere in possesso di SPID, CIE o CNS. Così facendo l’iter sarà decisamente più snello, meno fitto di passaggi, sicché i dati verranno messi a disposizione in automatico senza dover riportare ogni singola informazione.
Modalità in ottica UX design
Come si apprende nel messaggio diramato dall’Istituto, la nuova modalità di calcolo del Trattamento di Fine Rapporto e del Trattamento di Fine Servizio è stata progettata in ottica UX design. L’obiettivo perseguito è di richiedere ai cittadini unicamente le informazioni che non siano già in possesso dell’Istituto. Tutto ciò velocizzerà inevitabilmente le procedure, per la soddisfazione di chi reclamava tangibili progressi da questo punto di vista. Insomma, gli oneri per l’utente si riducono significativamente, viene snellite l’iter per l’invio della domanda e accorciati, in parallelo, i tempi di risposta.
In merito al nuovo servizio indirizzato ai dipendenti del servizio pubblico, l’Istituto mette in luce tutta una serie di elementi:
- l’utente chiede la prestazione online fornendo dati minimali, lo stretto necessario che non è stato almeno per il momento comunicato alle autorità;
- la conoscenza e la consapevolezza da parte del cittadino dei dati che lo riguardano dei quali l’Inps è in possesso;
- il riscontro immediato, l’automatizzazione dei controlli e l’acquisizione dei dati da fonte certe fa sì che il cittadino abbia l’opportunità di ricevere un feedback immediato sulla prestazione richiesto.
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