Che cos’è la Social Card
La Social Card è uno strumento per la lotta alla povertà che è stato introdotto il 10 gennaio 2013 con il Decreto del Lavoro e che è stato più volte rivisitato dai vari governi. La modalità attuale fa riferimento a quanto previsto dalla Legge di Bilancio emanata dal Governo Gentiloni e che ha avuto inizio a partire dal 1° gennaio 2018.
Questa misura per il contrasto alla povertà è stata abbinata al cosiddetto reddito di inclusione, cioè un sussidio mensile destinato alle famiglie in grande disagio economico e la cui erogazione avviene appunto grazie alla Social Card. Si tratta quindi di una carta elettronica di pagamento che viene rilasciata dalle Poste Italiane e che può essere utilizzate per effettuare prelievi oppure per eseguire acquisti e pagamenti con il POS.
La Social Card può essere impiegata soltanto per massimo 18 mesi, anche se in determinate situazioni è possibile richiedere una proroga di ulteriori 12 mesi. Bisogna comunque tenere a mente che per legge sono previsti rigidi parametri e requisiti per poter accedere a questa misura e, in base alle condizioni economiche e alla composizione della famiglia, varia anche l’ammontare del sussidio. In ogni caso l’erogazione non può superare i 539,82 euro al mese. Questo importo massimo è stato innalzato grazie alla Legge di Bilancio 2018. Infatti in precedenza i beneficiari del reddito di inclusione potevano ricevere al massimo solo 485,41 euro al mese (5.824 euro all’anno), mentre al giorno d’oggi il suo valore massimo risulta essere pari a 6.477,90 euro all’anno.
Quali sono i requisiti per poter ricevere la Social Card
I requisiti per poter ricevere la Social Card sono gli stessi che disciplinano l’accesso al reddito di inclusione. Sono indicati all’interno della circolare INPS 173 del 22 novembre 2017 e del Decreto Legislativo 147/2017. Nello specifico, il soggetto deve avere:
- la cittadinanza italiana oppure di un Paese facente parte dell’Unione Europea. In alternativa, deve avere un permesso di soggiorno permanente riconosciuto e valido;
- la residenza da 2 anni almeno in Italia;
- un patrimonio immobiliare di non oltre 20.000 euro;
- un patrimonio mobiliare di non oltre 10.000 euro;
- un ISEE del nucleo familiare non superiore ai 6.000 euro.
Altri requisiti che interessano il nucleo familiare sono:
- non si deve possedere un motoveicolo oppure un autoveicolo immatricolato da meno di 2 anni;
- nessun componente del nucleo familiare deve beneficiare ammortizzazioni oppure sussidi sociali di alcun tipo, ad esempio il NASPI. Fanno eccezione il Bonus Bebè e l’assegno al nucleo familiare, tuttavia questi importi vengono detratti dalla somma che il beneficiario deve ricevere;
- è necessario nel nucleo familiare sia presente almeno un disoccupato con un’età minima di 55 anni, un disabile, un minorenne oppure una donna in stato di gravidanza.
Come funzione la Social Card
La Social Card funziona in maniera simile a un bancomat oppure a una carta prepagata perché consente di:
- effettuare acquisti in qualunque punto vendita dotato di POS;
- eseguire prelievi in contanti presso qualunque sportello automatico per una somma massima pari a 240 euro al mese;
- pagare le utenze domestiche e le bollette di vario genere;
- usufruire di sconti in alcune tipologie di punti vendita, ad esempio le farmacie.
Il reddito di inclusione viene accreditato sulla Social Card ogni 2 mesi. Si ricorda che l’importo ricevuto dai beneficiari varia a seconda delle condizioni del nucleo familiare. Nello specifico il soggetto riceve:
- 400 euro al mese, nel caso in cui il nucleo familiare sia composto da 5 oppure più membri. Si tratta del sussidio massimo che si può ottenere;
- 320 euro al mese, se il nucleo familiare è formato da 4 membri;
- 240 euro al mese, quando si ha a che fare con un nucleo familiare composto da 3 membri;
- 160 euro al mese, se i membri del nucleo familiare sono 2;
- 80 euro, se il nucleo familiare presenta un solo componente.
Tuttavia bisogna tenere a mente che gli enti locali e le Regioni possono introdurre modalità per aumentare la cifra che i beneficiari ottengono grazie alla Social Card.
Come richiedere la Social Card
Per poter richiedere la Social Card è necessario presentare un’apposita domanda presso lo sportello dedicato del Comune di residenza. In alternativa, si può fare riferimento ai patronati e ai CAF, che possono supportare gli utenti nella presentazione della richiesta. A questo punto si deve aspettare che la domanda venga processata e, in caso di accettazione, l’utente può ritirare la propria Social Card presso un ufficio postale abilitato.
Per avere informazioni aggiuntive è possibile scaricare la circolare di riferimento dell’Inps oppure consultare il sito ufficiale. Inoltre bisogna tenere a mente alcuni elementi fondamentali riguardanti le modalità di presentazione della domanda e di erogazione del sussidio di inclusione:
- la presentazione della domanda è subordinata all’iscrizione del soggetto che presenta la richiesta nelle liste di attivazione sociale e lavorativa realizzate dal Comune presso cui ha la propria residenza. Infatti l’erogazione del beneficio è legato alla disponibilità dell’utente a seguire corsi di formazione oppure a ricoprire posizioni lavorative indicate dallo stesso ente locale;
- l’erogazione del reddito di inclusione tramite la Social Card viene monitorato dall’INPS. Di conseguenza, se si perdono i requisiti richiesti, la carta può essere disattivata oppure sospesa. Al tempo stesso l’Istituto di Previdenza Sociale può mettere in discussione l’erogazione del sussidio ed effettuare controlli;
- l’importo complessivo annuo che si riceve con la Social Card non deve superare l’ammontare dell’assegno sociale;
- per poter presentare la domanda per ricevere la Social Card bisogna usare esclusivamente l’apposito modello allegato alla circolare dell’INPS. Di conseguenza occorre scaricare il modulo in PDF dal sito dell’Istituto di Previdenza Sociale, compilarlo e presentarlo allo sportello comunale;
- l’attestazione ISEE in corso di validità che attesta il possesso dei requisiti richiesti deve essere in possesso dell’utente al momento della presentazione della domanda. Inoltre il soggetto deve continuare ad avere questo documento, aggiornato annualmente, per tutta la durata dell’erogazione del beneficio.
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