Dell’IMU sulla prima casa se ne sono fatti diversi dibattiti in ambito politico: se qualcuno ha promesso di eliminarla definitivamente, qualcun altro ha sottolineato che oggi l’IMU si paga solo sulle seconde case.
A dire il vero esiste molta confusione a riguardo perché nel nostro ordinamento il concetto di ”prima casa” può assumere diversi significati. Per chi acquista una prima casa è possibile usufruire di alcune agevolazioni fiscali, ma non sempre la prima casa è, contemporaneamente, abitazione principale.
Vediamo insieme se e quando si paga l’IMU sulla prima casa.
IMU prima casa: quali sono le differenze con l’abitazione principale?
Prima di sapere se l’IMU sulla prima casa si paga è necessario soffermarci su un concetto utile per capire quando l’imposta grava sull’immobile. Perché c’è una netta differenza fra prima casa ed abitazione principale.
Per prima casa si intende la prima abitazione di cui se ne acquisisce la proprietà, quindi il primo immobile acquistato, ricevuto in dono o intestato. Può essere prima casa anche un immobile acquistato successivamente grazie alla vendita di un’abitazione in proprio possesso. L’avere un solo immobile in proprietà fa sì che essa sia considerata prima casa.
L’abitazione principale è l’immobile dove si fissa la propria dimora abituale e, in molti casi, anche la residenza. È abitazione principale quella in cui si vive con la propria famiglia o l’abitazione presa per quel lavoro in trasferta. L’abitazione principale può coincidere con la prima casa: se si possiede un solo immobile all’interno del quale si vive, abitazione principale e prima casa sono la stessa cosa.
Diverso discorso è quando si possiedono due abitazioni, l’una considerata prima casa, l’altra abitazione principale.
Un esempio è la dimora di due coniugi e la casa al mare intestata al marito o alla moglie: la casa vacanza può essere prima casa, ma non evidentemente abitazione principale (si utilizza solo durante le feste).
Quando non si paga l’IMU prima casa?
Fatte le dovute premesse, dire che l’IMU non si paga sulla prima casa è errato, perché le esenzioni previste dalla legge riguardano esclusivamente l’abitazione principale. Quindi l’immobile dove una o più persone fissano la residenza o la dimora abituale. Questo in quanto, come abbiamo specificato sopra, la prima casa è l’unico immobile di proprietà di una persona ma non necessariamente l’abitazione dove risiede abitualmente.
L’esenzione IMU prima casa (o IMU abitazione principale) riguarda gli immobili che rientrano nelle categorie catastali dalla A/2 alla A/7: si tratta di strutture il cui valore o la cui architettura sono tipici di una casa adibita ad abitazione.
Nello specifico rientrano nelle categorie appena menzionate:
- le abitazioni di tipo civile, realizzate per esigenze residenziali (quindi appartamenti, monolocali e non, invece, magazzini commerciali);
- le abitazioni di tipo economico (sono case simili alle civili, ma rifinite con materiali ed impianti essenziali);
- le abitazioni di tipo popolare ed ultrapopolare (gli appartamenti riscattati nelle case popolari ne sono un esempio);
- le abitazioni di tipo rurale (i fabbricati presenti su terreni agricoli ed adibiti a dimora);
- i villini (simili alle abitazioni civili ma dotati di pertinenze esterne autonome e riservate ad uso esclusivo).
Tutti gli altri immobili rientranti nelle restati categorie catastali sono esclusi dall’esenzione IMU, per cui sono soggette all’imposta.
Per quanto riguarda le pertinenze, l’IMU non si paga se il proprietario ne possiede una sola: a prescindere se sia magazzino ad uso auto, cantina o lavatoio, queste pertinenze sono esenti.
Quando si paga l’IMU sulla prima casa?
L’IMU sulla prima casa è dovuta quando l’immobile non è adibito ad abitazione principale, quindi non si fissa la residenza anagrafica e, di conseguenza, non si intestano le varie utenze (come i servizi di fognatura e di acqua). Se una persona possiede come prima casa un immobile dato in affitto, ma contemporaneamente abita assieme ai genitori, sulla prima casa graverà l’IMU, perché l’immobile non è abitazione principale.
Sulla prima casa si paga l’IMU anche quando l’abitazione rientra in una delle categorie per cui non è prevista l’esenzione dall’imposta: qualora si è titolari di una casa signorile o di una villa, l’IMU è dovuta. Le categorie catastali soggette ad IMU sono:
– la categoria A/1, le abitazioni signorili, realizzate con rifiniture ed elementi di pregio e ubicate in zone d’elite;
– la categoria A/8, ovverosia le abitazioni in ville, costruite come i villini ma con strutture e rifiniture migliori rispetto alle abitazioni residenziali;
– la categoria A/9, che riguarda castelli, palazzi di eminenti pregi artistici o storici.
Le categorie appena menzionate riguardano immobili che possono essere intestati come prima casa, a differenza degli uffici (categoria A/10) e delle abitazioni tipiche dei luoghi (categoria A/11, ad esempio i trulli ed i nuraghi) che, secondo la legge, non possono essere considerate come casa, nel senso stretto della parola.
Ricapitolando. L’IMU sulla prima casa si paga quando:
– l’immobile non è adibito ad abitazione principale;
– l’abitazione ha caratteristiche di particolare pregio (nelle rifiniture, negli impianti e nell’ubicazione) tale da non essere considerata come una tipica residenza civile.
Per le abitazioni classificate nelle categorie A/1, A/8 ed A/9 sono previste delle detrazioni in sede IRPEF da applicare solo se considerate prima casa.
Come si paga l’IMU?
L’IMU viene calcolato prendendo come riferimento la rendita catastale dell’immobile soggetto ad imposta, l’aliquota applicata dal comune dove è ubicata la casa, la percentuale di possesso (qualora l’abitazione sia in comunione con altre persone) e la rendita di eventuali pertinenze.
L’importo viene suddiviso in due quote da versare entro il 16 giugno ed entro il 16 dicembre. Se la scadenza coincide con un giorno festivo, il pagamento dell’IMU scatta nel primo giorno feriale successivo alla festività, e per pagare l’imposta è possibile:
- recarsi alle poste o in banca con il modello F24;
- pagare online se si possiede una postepay o una carta di credito bancaria.
Esistono delle riduzioni IMU previste per le prime case non adibite ad abitazione principale: se l’immobile viene dato in affitto con contratto a canone concordato, si avrà diritto ad uno sgravio pari al 25%.
Approfondimenti: Nuova IMU 2019
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