L’inverno è ormai vicino e pure le temperature cominciano ad abbassarsi drasticamente. Da qui la necessità di stabilire quale, tra il condizionatore e il termosifone, sia la soluzione migliore per il riscaldamento casa. Rientrare nella propria abitazione dopo una intensa giornata lavorativa, accolti da un ambiente caldo, è in grado di rimetterti in pace con il mondo. Per non rovinarti il piacere nel momento di ricevere la bolletta luce e gas val, tuttavia, la pena di studiare a fondo le migliori soluzioni oggi disponibili.
In tanti per fronteggiare il problema delle case fredde in maniera veloce ed efficiente, stabiliscono di installare i condizionatori a pompa di calore. Quello che però in molti non sanno – ed è davvero incredibile – è quanto costa il riscaldamento casa con un condizionatore e quanto, invece, con un termosifone. Oltretutto, in parecchi non si rendono conto che a gravare sulle bollette e a renderle salate sono pure banalissimi errori commessi utilizzando gli elettrodomestici.
A onor del vero, i condizionatori moderni, quelli di classe A +++, hanno sì una spesa iniziale elevata. Una barriera non indifferente specialmente per chi fatica a sbarcare il lunario. D’altro canto, in breve tempo sono in grado di riscaldare persino una stanza particolarmente fredda e ampia. In aggiunta, v’è modo di accenderli e spegnerli quando si preferisce, grazie al controllo da remoto mediante internet. In più, rispetto alle canoniche formule di riscaldamento casa, l’apparecchio non richiede manutenzione, una volta provveduto alla sua corretta installazione. Il suo consumo è all’incirca di 400 watt l’ora. Non serve a niente preoccuparsi troppo per il rincaro delle bollette, dati gli ultimi interventi normativi. Difatti, dal 2018 è in vigore un nuovo piano tariffario elettrico, mediante cui sono cresciuti i costi fissi e diminuite i costi variabili.
Riscaldamento casa: qual è la soluzione migliore?
Pertanto, se provassimo a eseguire una stima approssimativa del consumo di gas impiegato dai termosifoni, in un bimestre sarebbero davvero numerosi gli aspetti da porre sotto la lente d’ingrandimento. Ad esempio, le dimensioni dell’immobile, la città, se l’impianto di riscaldamento è autonomo o centralizzato, la temperatura desiderata, la temperatura esterna. Preso atto delle diverse variabili appena enunciate, i calcoli non saranno precisi al centesimo, ma per sommi capi possiamo affermare che la spesa media oscilla dai 100 ai 300 euro. Questo è la forbice di prezzo entro la quale solitamente ci si muove, sebbene le eccezioni rimangano, come sempre.
Con i condizionatori è invece più semplice eseguire una stima accurata. A titolo di esempio, immaginiamo di avere 3 condizionatori in casa per riscaldare 3 ambienti. Ognuno di essi ha un consumo medio di 400 Watt, per un consumo di 1,2 kW l’ora. E la media delle ore settimanali in cui i dispositivi rimangono accesi è di 50 euro (dalle 19.00 alle 24.00 circa nei giorni feriali; e dalle 9 alle 24 sabato e domenica nei festivi). Moltiplichiamo le 50 ore settimane così ottenute per 1,2 (kW di consumo in 1 ora), avremo 60 kiloWatt consumati a cadenza settimanale.
Se ciascun kW costa 0,15 centesimi in media, moltiplicandolo per i 60 kW consumati a settimana, la spesa da sobbarcarsi nel periodo per il riscaldamento casa sarà in media di 9 euro per un totale mensile di 36 euro. Dunque, parrebbe che il consumo di condizionatori sia preferibile, e di gran lunga, tanto in termini di bolletta quanto di velocità di riscaldamento, ai sistemi tradizionali. D’altronde, se sono stati immessi sul mercato in un secondo momento un motivo ci sarà…
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