Tutti almeno una volta ce lo saremo chiesto, il riconoscimento facciale Apple è davvero così infallibile?
Che Apple abbia la sua buona dose di haters è ormai un dato certo. Tuttavia, in alcuni casi, bisogna ammettere che un po’ se la cerca. Se le critiche nei confronti del colosso di Cupertino già echeggiavano in un panorama di sfide tecnologiche all’ultimo sangue per l’eliminazione del famosissimo Touch ID in favore del nuovo sistema di riconoscimento facciale, con le prime defiance del modello di punta Apple, iPhone X, al coro si sono aggiunte molte altre voci. Uno smartphone che costa 1200€, che costringe gli utenti a distaccarsi bruscamente dal cordone ombelicale che era il tasto fisico e il touch ID e che può essere ingannato in maniera piuttosto semplice.
Bkav Corporation smaschera il riconoscimento facciale mascherandosi
La società di cybersecurity Bkav Corporation è riuscita a ingannare il costosissimo iPhone X in meno di una settimana, dimostrando che per sbloccare un dispositivo “protetto” da riconoscimento facciale ci vuole veramente troppo poco.
Come ha dichiarato la stessa società, non si sarebbe mai aspettata di riuscire ad aggirare le misure di sicurezza del dispositivo in così poco tempo, dimostrando che iPhone X è tutt’altro che sicuro. Come è stato possibile? Semplice: mascherandosi.
La maschera che ha smascherato iPhone X e la tecnologia all’ avanguardia celata dietro al riconoscimento facciale riproduceva metà volto. Un prodotto ottenuto tramite una semplice stampante 3D di fascia media, lavorando sull’incremento del livello di realismo sfruttando delle fotografie.
Se in un primo momento ciò non sembrava funzionare, con un rapido ritocchino al naso le cose hanno preso decisamente un’altra strada.
Come funziona il Face ID di Apple?
Per comprendere quanto sia allarmante la scoperta di Bkav Corporation, è bene comprendere in maniera approfondita il funzionamento del Face ID di Apple.
Sostanzialmente, al pari del Touch ID, la tecnologia di iPhone riconosce il volto dell’utente, creandone versioni differenti per tutte le necessità. Per evitare che tali dati possano essere recuperati da chiunque, Apple ha introdotto un elemento di casualità nella creazione delle versioni future del volto.
Se tutto ciò suona quasi come Matrix, la situazione descritta dalla Bvak Corporation è ben diversa. È bastato un investimento del valore di 150 dollari per ribaltare la presunta sicurezza di un dispositivo che supera i 1200 euro di costo: con una stampante 3D di fascia media, il gruppo ha trovato la falla nel sistema, aggirando il Face ID.
Un esperimento di questo tipo fa riflettere: e se a farlo fosse un criminale, un governo autoritario o un’agenzia di servizi segreti, con finalità tutt’altro che positive o benevoli, quali potrebbero essere le conseguenze?
Per chi non ha troppa dimestichezza con stampanti 3D ed argomenti correlati, tutto questo allarmismo potrebbe sembrare eccessivo. Ma per un professionista, ottenere il controllo di un dispositivo Apple con riconoscimento Face ID, potrebbe essere un vero e proprio gioco da ragazzi.
Insomma, alla luce di tutto ciò vorremmo riproporre (soprattutto ad Apple) la nostra domanda iniziale: perché togliere il Touch ID obbligando tutti a passare a questo nuovo sistema di riconoscimento? A Cupertino saranno sicuri di aver fatto la scelta giusta?
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