Il regime dei minimi, introdotto con la Legge n°244 nel dicembre del 2007 e diventato effettivo a partire dal gennaio 2008, è un’agevolazione fiscale fortemente voluta dal Governo Prodi in qualità di misura urgente per favorire la ripresa economica del Paese.
Cos’è il Regime dei Minimi?
Il regime fiscale dei minimi è stato introdotto con lo scopo di aiutare l’Italia nel processo di ripresa economica offrendo sostegno agli imprenditori e ai giovani, riformulando il sistema forfettario.
Nel corso degli anni il regime dei minimi ha subito alcune modifiche volte a migliorarlo e a renderlo uno strumento sempre più efficiente.
A partire dall’1 gennaio del 2015, infatti, il regime fiscale dei minimi è stato completamente rivoluzionato con l’introduzione di un nuovo sistema contabile che mira ad agevolare le persone fisiche, le imprese e i professionisti.
Chiaramente questo nuovo regime forfettario si rivolge solo a coloro che svolgono attività di piccole dimensioni.
In questo modo, si è voluto dare slancio all’imprenditoria giovanile e ai lavoratori in mobilità.
Il Regime dei Minimi: quali sono i requisiti?
Per poter beneficiare dei vantaggi fiscali derivanti dal nuovo regime forfettario è assolutamente necessario avere dei requisiti che sono stati ben definiti dalla legge.
In particolare, il regime dei minimi si applica a:
- professionisti e imprenditori fino al compimento del 35esimo anno d’età;
- professionisti e imprenditori fino al 5° anno continuativo di esercizio dell’attività.
Il regime forfettario, così come lo conosciamo oggi, è figlio delle modifiche diventate effettive a partire dal 1° gennaio 2015. Le novità introdotte riguardano principalmente l’aliquota IVA che, per le nuove attività imprenditoriali che hanno i requisiti per rientrane nel regime dei minimi, è del 15%.
Tuttavia, i giovani imprenditori che vogliono vedersi riconosciuto il diritto di far parte del nuovo sistema forfettario devono dimostrare di avere i seguenti requisiti:
- nei tre anni precedenti all’avvio del loro impiego NON devono aver esercitato alcuna attività di carattere artistico, professionale o d’impresa (anche in forma associata oppure familiare);
- l’attività esercitata deve essere ex novo pertanto non è ammesso che questa sia la prosecuzione di un impiego precedente di lavoro sia dipendente che autonomo, eccezion fatta per il praticantato previsto in forma obbligatoria per l’esercizio di alcune professioni (avvocato, consulente, etc.);
- l’attività svolta non deve essere stata avviata da terze persone, tuttavia è prevista un’eccezione alla regola che concede il diritto di rientrare nel regime dei minimi solo se l’attività professionale rilevata, ha un fatturato (al momento del rilevamento) inferiore ai 30.000 euro lordi annui.
Quelli visti fin qui sono i requisiti oggettivi che riguardano l’attività che si ha intenzione di avviare, tuttavia la riforma ha previsto anche caratteristiche soggettive. Infatti, i soggetti che chiedono che alla loro attività venga applicato il regime dei minimi:
- devono dimostrare che, nell’anno precedente, non hanno fatturato più di 30.000 euro lordi;
- non deve essere avvenuta una cessione all’esportazione;
- non devono aver sostenuto spese per il pagamento di stipendi a lavoratori o collaboratori;
- nei tre anni precedenti alla richiesta NON devono aver affrontato spese per l’acquisto di beni strumentali per un valore superiore ai 15.000 euro;
- non ricorrano ad altre agevolazioni fiscali sull’imposta;
- sono persone che hanno la residenza in Italia;
- non eseguono, avvalendosi del principio dell’esclusività, di cessioni di fabbricati (totale o parziale) o di terreni;
- non partecipano a società a responsabilità limitata (SRL), a società in accomandita semplice (SAS) oppure a società in nome collettivo (SNC).
Il regime dei minimi: caratteristiche principali
Il nuovo regime forfettario introdotto nel 2015 non ha portato con se solo agevolazioni fiscali, ma ha presentato obblighi, esoneri ed esclusioni. In effetti, chi beneficia di questo sistema fiscale agevolato deve assolutamente rispettare tutta una serie di obblighi come:
- numerare e conservare tutte le fatture relative agli acquisti e alle bolle doganali;
- emettere le fatture con la dicitura assolvimento marca da bollo fatture regime dei minimi;
- inserire in fattura l’aliquota IVA e la relativa imposta;
- versare l’IVA ogni 16 del mese presso l’Agenzia delle Entrate;
- presentare agli uffici doganali gli elenchi intrastat.
Sono, invece, esonerati dall’obbligo di registrare e tenere le scritture contabili i cosiddetti contribuenti minimi. Essi, infatti, NON devono:
- registrare le fatture emesse;
- dichiarare l’Imposta sul Valore Aggiunto annuale;
- elencare clienti e fornitori;
- liquidare l’Imposta sul Valore Aggiunto.
Quanto dura il Regime dei Minimi?
Secondo quanto stabilito dal provvedimento numero 185825 del 2011, il regime fiscale dei minimi deve essere applicato il primo anno dell’apertura della nuova attività e per i quattro anni successivi. In pratica, è possibile beneficiare di questa agevolazione fiscale solo per i primi 5 anni di vita dell’impresa.
È bene ricordare che uno dei requisiti richiesti, per poter accedere a questo beneficio fiscale, prevede che il soggetto che avvia l’attività non abbia ancora compiuto 35 anni di età.
L’inizio della nuova attività e quindi dell’applicazione del regime dei minimi non comincia con l’apertura della partita IVA, bensì dal reale avvio della professione.
Se il giovane imprenditore ha i requisiti per accedere al regime fiscale agevolato e, per sua scelta o per decadenza dei requisiti richiesti, nel corso dei primi 5 anni dovesse scegliere di rinunciare a tale beneficio, non avrà più la possibilità di accedervi.
Se nei i cinque anni durante i quali un giovane professionista o imprenditore ha l’opportunità di beneficiare del regime dei minimi, dovessero venire a mancare i requisiti che determinano il suo diritto ad accedere a tale agevolazione, è prevista la fuoriuscita da questo sistema fiscale.
In particolare, è prevista l’esclusione dal regime dei minimi per i giovani imprenditori se, dopo aver messo in piedi una professione, si verificano una delle seguenti circostanze:
- nell’anno precedente l’attività avvita dal soggetto ha fatturato più di 30.000 euro lordi;
- se l’attività imprenditoriale effettua esportazioni all’estero o comunque al di fuori dei confini nazionali;
- se l’attività d’impresa subisce un incremento tale da determinare l’assunzione di dipendenti o collaboratori, con il conseguente versamento di stipendi, contributi per la previdenza sociale e premi assicurativi INAIL.
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