Che sia misura discutibile e discussa, il reddito di cittadinanza, è cosa nota. Proprio sulla misura tanti cara ai grillini, la maggioranza di governo si è divisa.
Ma la critica al reddito di cittadinanza non si ferma certo ad una componente del governo.
Il nuovo scandalo, la nuova truffa, o meglio, maxi-truffa, da 20 milioni di euro ai danni dello Stato, organizzata da una rete criminale italiana e rumena, con dentro pure alcuni Caf (Centri di assistenza fiscale) è alla base di una presa di posizione dura da parte di 6 governatori di Regione.
Presidenti di Regione che hanno aspramente contestato la misura come riporta l’Ansa.
Inevitabili le truffe
Non sono pochi quelli che credono che il reddito di cittadinanza sua una misura sbagliata per natura ed iniqua. E sono molti quelli che sostengono che il reddito di cittadinanza sia una misura che inevitabilmente espone a truffe lo Stato italiano.
A dire il vero secondo noi, non esiste strumento, sussidio o aiuto che non abbia insito il pericolo di esporsi a pratiche furbesche da parte degli italiani. Inevitabile visto che in Italia purtroppo è una prassi quella di cercare in tutti i modi di aggirare le regole. Cercare trucchi e di risparmiare sulle tasse o recuperare aiuti di Stato.
Lo dimostra, come si legge sull’Ansa, la truffa ai danni dello Stato, con 20 miliardi di euro di danno erariale. Truffa perpetrata da una rete mista di cittadini romeni e cittadini italiani con l’aiuto di chi presta assistenza nella compilazione di domande e documentazione utile alle stesse.
Si, perché ci sono anche i Caf, i Centri di assistenza fiscale dentro la rete. Professionisti che aiutano i richiedenti sia a presentare le domande di Rdc che a recuperare l’Isee utile alle richieste.
Lo sfogo di 6 governatori sul reddito di cittadinanza
Che la Lega sia contro la misura che lei stessa contribuì a varare ai tempi del primo governo Conte, quello gialloverde, è noto.
La Lega accettò la misura come pegno per quota 100. Ma il reddito di cittadinanza resta misura a trazione pentastellata. Infatti è il Movimento 5 Stelle il partito che ha più a cuore la misura.
E 6 governatori del Carroccio hanno contestato la misura soprattutto alla luce del fatto che adesso il governo Draghi ha puntato al rifinanziamento del reddito di cittadinanza.
La misura, secondo questi 6 Presidenti di Regione, oltre a costare molto alle casse dello Stato, espone a truffe milionarie.
La presa di posizione di questi Presidenti di Regione è stata prodotta da Massimiliano Fedriga per il Friuli Venezia Giulia, da Attilio Fontana per la Lombardia, da Maurizio Fugatti per la Provincia autonoma di Trento, da Christian Solinas per la Sardegna, da Donatella Tesei per l’Umbria e da Luca Zaia per il Veneto.
“Alla luce anche di quest’ultimo episodio non possiamo che rimarcare la nostra contrarietà nei confronti di questa misura.Una misura che riteniamo socialmente iniqua e strutturalmente fragile, al punto da porsi, tanto sotto il profilo filosofico che pratico, quale antitesi perfetta alle linee di sviluppo promosse attraverso il Pnrr”, questa la dichiarazione dei governatori.
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