Rdc, troppi furbetti e si rischia l’eliminazione o una stretta

Il Rdc (reddito di cittadinanza) è un sussidio che però fa gola a molti, ma ogni giorno vengono scoperti dei furbetti

Il Rdc è un sussidio che permette di aiutare molto le famiglie che non hanno reddito e che devono andare avanti. Purtroppo sono troppo i furbetti che lo percepiscono senza averne diritto. Il governo potrebbe decidere di eliminarlo o dare una bella stretta.

Rdc, i valori della truffa allo Stato

Non passa giorno in cui non si trovino dei furbetti del rdc. Nel 2019 la truffa nei confronti dello Stato è stata di 970 mila euro, nel 2020 la cifra è salita fino a 5 milioni, per arrivare ai 41 milioni di quest’anno. Questo vuol dire che il numero dei precettori del redditi di cittadinanza illegali è salito notevolmente.

Una vera e propria truffa che pesa sulle tasche dello Stato. Mentre l’idea del rdc è molto diversa dalla realtà. Basti pensare che il sussidio è stato introdotto con decreto-legge n.4 del 28 gennaio 2019. Ma l’obiettivo era quello di inserire una misura di contrasto alla povertà, volta al reinserimento nel mondo del lavoro e dell’inclusione sociale.

Il reddito di cittadinanza non ha funzionato come dovrebbe

Sono circa 3 milioni gli italiani che hanno percepito il rdc o la pensione di cittadinanza. In Italia il 9% della popolazione vive in una condizione di povertà assoluta. Pertanto il rdc è un sussidio che nella sua idea ha un fondamento di aiuto per molte persone. Ma dall’idea alla realizzazione qualcosa non ha funzionato.

Il primo problema risiede nel fatto che il sussidio vuole tenere con se due punti: da una parte l’aiuto ai poveri e dall’altra la volontà di trovare un lavoro per il reinserimento dei disoccupati. Comunque sia un terzo dei beneficiari del reddito è in grado di lavorare, gli altri si trovano in una condizione che rende difficile il loro inserimento.

Rdc il problema del reinserimento nel mondo del lavoro

Il primo grande problema del rdc è la difficoltà rientrare nel mondo del lavoro. In Italia ci sono circa 550  centri per l’impiego, ma sono a corto di personale. Mentre sono stati assunti più di due mila navigator che dovrebbero far coincidere l’offerta con la domanda di lavoro.

In politica è guerra aperta. C’è chi propone l’abolizione del sussidio in quanto è stato un vero e proprio flop che non ha dato i risultati sperati. Ma una cosa è certa, il Governo dovrà provvedere ad una stretta almeno dei percettori in modo da impiegare altrove le risorse. Magari proprio per le imprese che sono l’unica soluzione per creare posti di lavoro e permettere la crescita del Paese.

 

 

 

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