Probabilmente sarà un altro Natale particolare quello 2021, forse non limitato come quello precedente,grazie al vaccino, ma il ritorno alla normalità è ancora un miraggio. Eppure la campagna vaccinale in Italia ha numeri ottimi rispetto agli altri Paesi dell’area UE.
In Italia c’è l’obbligo del Green pass anche sui posti di lavoro mentre in altri Paesi, anche se continuano a dire che alla fine seguiranno l’Italia, ancora non c’è. I numeri sui nuovi casi Covid salgono anche se non in maniera drastica. E lo stesso fanno i numeri su terapie intensive e ricoveri.
Molte Regioni italiane sono in una situazione di rischio (al momento moderato), sono poche le Regioni verdi da questo punto di vista. Ed il governo pensa a soluzioni che spingano la campagna vaccinale. Oltre al Green pass sui posti di lavoro adesso gli argomenti sono le terze dosi di vaccino e la vaccinazione anche per i più piccoli.
Covid, Green pass e vaccini, le due correnti di pensiero entrambe valide
Oggi l’Italia è divisa in due, cioè divisa tra chi crede nella scienza, nei vaccini e nel Green pass e chi invece non ci crede affatto. La prima categoria è senza dubbio più numerosa. La proporzione è 80 a 20 se non 80 a 15. Sono sopra l’80% i cittadini vaccinati sopra i 12 anni di età.
È anche vero che occorre fare un distinguo su quello che molti media sostengono. È vero che i non vaccinati sono una minoranza, ma non è vero che tutta la popolazione vaccinata sia favorevole a tutto questo, anzi, forse la maggior parte si è vaccinata perché costretta.
Tanto è vero che, anche se nessuno lo dice, la stragrande maggioranza degli italiani già con doppia dose, non è d’accordo con la terza.
Ma se adesso siamo all’impennata dei casi, se adesso si vuole estendere lo stato di emergenza, o il Green pass non ha funzionato o a questo punto, dentro il Green pass e stop allo stato di emergenza.
I punti cardine delle teorie pro e contro vaccino e Green pass
Ci sono alcuni punti che danno manforte ad entrambe le correnti di pensiero. Per i favorevoli al vaccino abbiamo:
- Il vaccino ha evitato la risalita dei casi rispetto all’anno scorso;
- Con il vaccino non si finisce in ospedale;
- Grazie al vaccino si torna liberi;
- Il vaccino riduce il virus ad una specie di raffreddore;
- Tutti vaccinati significa ambiente sano e tranquillo;
- Il vaccino protegge noi e i nostri cari.
Per contro, i no vax o no pass sostengono che:
- Il vaccino è sperimentale e lo dimostra il fatto che hanno mal dosato Moderna, che hanno tolto dalla circolazione Astrazeneca;
- Il vaccino non protegge del tutto tanto è vero che si contagiano pure i vaccinati;
- Perché prima si parlava di immunità di gregge e adesso no;
- Perché prima si doveva arrivare al 70% di immunizzati per il liberi tutti e adesso si vuole il 90% o più;
- Il vaccino Jonhson era monodose e adesso c’è il richiamo con Moderna o Pfizer.
Tutte le carenze di comunicazione del governo, dal vaccino al Green pass
Correnti di pensiero e se le guardiamo da tutti i punti di vista, tutti hanno le loro ragioni. Un po’ anche la comunicazione di governo e organi scientifici non ha certo aiutato. È vero che hanno somministrato per diversi giorni una dose superiore al consentito come seconda somministrazione Moderna.
Anche il fatto che prima non si potevano mischiare vaccini e adesso si può fare tutto e il contrario di tutto, passando da Moderna a Pfizer come capita ha causato più di qualche dubbio al riguardo. Eloquente pure il fatto che Astrazeneca è stato tolto dalla circolazione solo dopo che interi spaccati della società se lo sono sorbiti.
È altrettanto vero che il vaccino Johnson era nato monodose, cioè bastava da solo e adesso si richiamano i vaccinati per una seconda dose con un altro vaccino.
Ed è pure giusto sostenere che dopo 6 mesi dalla seconda dose le difese immunitarie calano, cosa che fino a poche settimane fa nessuno diceva.
E si arriva al Green pass che non ha fatto altro che aumentare dubbi, perplessità e malcontento. Se è vero che serve la terza dose, se è vero che alcuni vaccini hanno mal funzionato o non sono serviti come si pensava (Astrazenenca e Johnson per quanto detto prima, è altrettanto vero che si è mandati in giro persone munite di certificato verde potenzialmente pericolose. O siamo noi dei pazzi a sostenerlo?
Persone con la seconda dose vecchia di oltre sei mesi, sono meno coperti ma liberi di circolare con il loro certificato verde. Se, statistiche alla mano, il 90% dei morti con il Covid sono ultra ottantenni, perché adesso si cerca di vaccinare pure con la terza dose anche i più giovani? Tutte domande purtroppo lecite a cui le risposte date da chi prende le decisioni non sono sufficienti e spesso confuse.
E si arriva adesso all’idea di vaccinare anche i bambini dai 5 agli 11 anni.
La circolare del generale Figliuolo alle Regioni, occorre potenziare le vaccinazioni
“Potenziare campagna vaccinale”, questo ormai è il motto del governo e lo dimostra pure il commissario per l’emergenza, il Generale Figliuolo.
Il generale Francesco Paolo Figliuolo tramite circolare ha suggerito ai governatori delle Regioni di “incrementare il ritmo di somministrazione delle terze dosi e di proseguire con il completamento dei cicli vaccinali primari”. Terze dosi a partire dal primo giorno successivo al sesto mese di distanza dalla seconda dose. Ma nel frattempo il Green pass resta valido.
Nella circolare inoltre Figliuolo ha inserito il “probabile futuro allargamento dell’offerta vaccinale alla platea 5-11 anni”.
Una tesi, quella che vuole far vaccinare anche i più piccoli, che anche il Presidente del Cts Franco Locatelli ha sostenuto con forza. “Credo che l’Ema possa arrivare a una valutazione e a una approvazione entro fine mese, prima metà di dicembre”, queste le parole di Locatelli, ciooè entro Natale via alla vaccinazione anche dei piccoli.
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