Pensioni troppo basse e costo riscaldamento troppo alto: la soluzione è la stufa a pellet

I pensionati hanno reddito troppo basso e molto spesso non riescono a fronteggiare i costi elevati che richiede il riscaldamento a metano.

Le pensioni sono troppo basse e non sempre permettono al pensionato di poter soddisfare le più basilari necessità come cibo, energia e riscaldamento. E soprattutto con l’arrivo dell’autunno e dei primi freddi questo è un problema sempre più pressante.Già nel 2020 con il crollo del PIL a causa della pandemia l’allarme pensionati senza risparmi per potersi scaldare adeguatamente era stato lanciato da Coldiretti.

Molti pensionati hanno finito i risparmi visto che la pandemia non ha fatto altro che peggiorare la loro condizione economica.

Il riscaldamento costa troppo

Ad aggravare la situazione, quest’anno, l’aumento dell’energia ed in particolare del metano. Anche se il governo ha calmierato gli aumenti di luce e gas fino alla fine dell’anno, l’emergenza per i pensionati a basso reddito è solo rimandata: molti  avranno difficoltà a scaldarsi adeguatamente facendo fronte anche ai rincari previsti.

Proprio per questo motivo alle famiglie serve una soluzione per poter far fronte all’inverno e alla salute dei propri anziani.

Il prezzo a metro cubo del metano domestico oscilla tra 0,85 e 1,20 euro. Ci sono fornitori che offrono contratti di fornitura a costo fisso che presuppongono una spesa mensile che varia  dai 105 ai 119 euro al mese ( dai 1266 ai 1439 euro l’anno secondo i dati forniti da Facile.it).

Come tagliare le spese di riscaldamento?

Una delle alternative economiche è rappresentata dalle stufe a pellet che, pur prevedendo un costo iniziale maggiore, prevedono poi il risparmio mensile  visto che il costo  di un sacchetto di 15 Kg varia dai 3 ai 5 euro. Considerando che un sacchetto di pellet da 15 Kg basta per riscaldare per circa 12 ore (ovvero un giorno intero).

Per scaldare la casa, quindi, per circa i 160 giorni in cui sono accesi i riscaldamenti a metano occorre una spesa che varia dai 480 agli 800 euro annui, in base all’acquisto di sacchetti da 3 euro o da 5 euro). Il risparmio stimato potrebbe, quindi, superare abbondantemente il 50%.

Il costo maggiore, ovviamente, è rappresentato dall’acquisto della stufa che può variare dai 2500 ai 3000 euro l’anno. Quello che è da considerare, però, è che il costo in pochi anni verrebbe ammortizzato e questa potrebbe essere la soluzione ottimale per permettere ai pensionati di potersi riscaldare a prezzi decisamente più bassi.

Ricordiamo, che tra l’altro, l’installazione o la sostituzione della stufa a pellet rientra nei lavori ammortizzabili nel Superbonus 110%.

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