Pensioni e Fisco, con la nuova quota 102 e il taglio delle tasse sono gli argomenti su cui il governo è alle prese con una specie di guerra interna. Infatti i partiti che compongono la maggioranza di governo, che va detto, è una maggioranza piuttosto variegata, viaggiano su posizioni distanti.
Il Premier Draghi più volte però, ha dimostrato di poter fare ciò che vuole, anche se la stragrande maggioranza dei provvedimenti approvati in diverse materie, ha visto sempre la linea del PD e del M5S prevalere sulla Lega.
Anche stavolta, sulle pensioni e sul Fisco, gli schieramenti appaiono i medesimi del Green pass e del reddito di cittadinanza, con la Lega a dirsi contraria, salvo poi accettare di buon grado tutto, e gli altri due maggiori partiti a dettare le vie da seguire.
Le pensioni e cosa accadrà nella manovra
Sembra ormai che tutto vada nella direzione di cancellare quota 100 immediatamente nel 2022 e di cancellare le sue tracce del tutto nel giro di tre anni. Dal 2022 al 2024 tutto ciò che ha riguardato quota 100 resterà un ricordo e dal 2025 per andare in pensione non resterà che raggiungere i 67 anni (o in alternativa qualche scivolo per determinati soggetti e lavoratori).
Nel 2022 entrerà quota 102, con la pensione che si centra con combinazione 64+38. Due anni di età in più rispetto alla combinazione 62+38 di quota 100. Nel 2023 invece si passerà a quota 103, ovvero 65+38. Infine nel 2024 si passerà a quota 104, cioè ad una combinazione 66+38. In pratica, tra un lavoratore che va in pensione a 67 anni di età con 20 anni di contributi e uno che anticiperà l’uscita con quota 104, ci sarà un anno di differenza e ben 18 anni di contributi in più da versare.
Fisco e taglio delle tasse
Se sulle pensioni le distanze sono ancora molteplici, lo stesso è su Fisco e tasse. Sono 8 i miliardi messi in preventivo per il taglio delle tasse e il Premier Mario Draghi con il Mef, non sembrano intenzionati ad aumentare le dotazioni. E di dotazioni per le richieste della Lega, ma anche di Forza Italia e Italia Viva nel servirebbero molte di più.
Per questo adesso si deve decidere su quali capitoli intervenire nella miriade di tasse a cui sono chiamati al versamento gli italiani. Il bonus 110% sarà depennato per quanto concerne le ville, mentre per il bonus facciate si parla di ridurre il benefit al 70% forse.
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