Probabilmente era su altri campi che l’intesa tra sindacati e governo sulle pensioni era pronosticata come difficile da raggiungere.
Infatti pochi erano i dubbi relativi alle proroghe di Ape Sociale e Opzione Donna. E così è stato, perché ieri dal summit tra esecutivo e parti sociali giunge il via libera ad inserire nel pacchetto pensioni della legge di Bilancio, la proroga di entrambe le misure.
Ape sociale, proroga e allargamento della platea
Come dicevamo, l’accordo sulla proroga dell’Ape sociale è compiuto. Probabile che pure nel 2022 si arrivi dunque a consentire il pensionamento a 63 anni per disoccupati, caregivers e invalidi con 30 anni di contributi versati o ai lavori gravosi con 36 anni di versamenti.
Per i gravosi si apre pure all’inclusione di ulteriori attività logoranti oltre le 15 oggi previste.
600 milioni di dotazioni per le pensioni
In manovra alla voce proroga dell’Ape sociale ci sarebbero 600 milioni di euro stanziati. Soldi che però comprendono anche l’estensione di un altro anno di opzione donna.
Anche in questo caso dunque si pensa a prolungare il regime sperimentale donna di un altro anno.
Anche nel 2022, chi ha completato i 58 anni se lavoratrice dipendente o i 59 anni se lavoratrice autonoma, entro il 31 dicembre 2021 potranno uscire con la pensione contributiva e penalizzata di opzione donna. Serviranno probabilmente sempre i 35 anni di versamenti come oggi.
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