Pensione Quota 82: come andarci senza perdere diritti

Come uscire dal mondo del lavoro, andando in pensione anticipata con Quota 82 senza dover per questo perdere diritti.

Quota 82

Nell’attesa che vengano stabiliti i parametri d’accesso per il pensionamento anticipato attraverso Quota 102, una nuova misura permette il prematuro godimento del trattamento pensionistico. Difatti, parliamo di Quota 82, una misura che potrà essere d’aiuto a parecchi. Scopriamo, intanto, come ottenere il pensionamento anticipato senza incorrere nel rischio di perdere diritti aderendo al piano.

Il provvedimento pare avere un enorme potenziale e di riscuotere ampio consenso popolare. Come già spiegato, la ragione è da ricercarsi nella facoltà concessa ai lavoratori di ritirarsi in maniera agevolata. Ma, per capire quali sono le esatte disposizioni emanate dal legislatore italiano, prendiamo tempo e analizziamo, nel dettaglio, quali sono i limiti fissati.

Pensione Quota 82 limitata a una stretta categoria di prestatori d’opera: ecco quale

Quota 82

Quota 82 garantisce ai soggetti presentanti domanda (e in linea con le condizioni fissate nella apposita normativa) uno scivolo verso il pensionamento fino a cinque anni. A sancirlo è la manovra prevista per il 2022, approvata qualche giorno fa dal Consiglio dei ministri. Proponendo un trattamento pensionistico in via anticipata ai dipendenti che hanno maturato una determinata anzianità, sale la competitività dell’impresa e vengono agevolate le nuove assunzioni per i giovani.

Insomma, andrebbe a promuovere il rinnovamento così tanto atteso nel mondo del lavoro. Un annoso problema che il nostro Paese si trascina fino a oggi, da qui la necessità dell’esecutivo di dare una spinta aggiuntiva. Tuttavia, Quota 82 avrà modo di richiederla esclusivamente una stretta categoria di prestatori d’opera che, durante il prossimo anno, raggiungeranno un certo requisito di vecchiaia.

Chi lo potrà richiedere

Ebbene, è il momento di andare a trattare la questione in maniera più approfondita. A godere della misura sopra illustrata saranno i lavoratori che nell’arco del 2022 compiranno i 67 anni di età e avranno, perciò, il requisito di vecchiaia stabilito. Ma il discorso non si esaurisce qui. Un particolare, certamente non di secondo piano, concerne il requisito minimo contributivo da maturare affinché i contribuenti siano autorizzati a lasciare il mondo del lavoro. E godersi il resto della loro vita in totale relax, senza più l’esigenza di portare avanti il servizio svolto nel corso della loro carriera.

Il requisito minimo contributivo ammonta a 20 anni. Tutti coloro che desidereranno farne domanda saranno, inoltre, tenuti a non avere più di 5 anni dal pensionamento regolare. Ergo, avranno occasione di trarne beneficio coloro che compiranno 62 anni di età e vanteranno una anzianità contributiva di almeno 20 anni.

Secondo quanto riportato, poi, sul regolamento, nel momento in cui prevalga il diritto alla pensione anticipata, il datore di lavoro avrà un preciso onere da soddisfare. Più precisamente, il committente sarà investito della responsabilità di versare i contributi per conseguire il diritto, fatta eccezione per l’intervallo temporale già opportunamente coperto dalla contribuzione figurativa, a seguito della risoluzione del rapporto di lavoro.

Il dado è tratto. Abbiamo provato a riassumere, in poche e semplici parole, l’idea di Quota 82, un’opzione che farà felice in tanti, sebbene sia appannaggio di una quota limitata di individui. Resta da scoprire se sortirà gli effetti sperati in merito al rinnovamento della forza lavoro. Questo perché attivabile unicamente su apposita richiesta da parte del potenziale beneficiario.

 

 

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