Anche a colf e badanti ed a tutti i lavoratori domestici, anche stranieri, la pensione può essere centrata con le medesime regole di tutti gli altri lavoratori.
Ma è altrettanto vero che esistono alcune misure ed alcune particolari normative, che consentono trattamenti agevolati in materia di pensionamenti, per queste lavoratrici. Una di queste per esempio, consente di accedere alla pensione con soli 56 anni di età e con solo 20 anni di contributi.
La pensione a 56 anni per le lavoratrici domestiche, badanti e colf
Per le donne al lavoro, esiste un trattamento di massimo vantaggio in termini di pensionamento e fissa l’età di uscita a 56 anni. Parliamo della pensione di vecchiaia anticipata con invalidità.
Bastano 20 anni di contributi e 56 anni di età, con l’aggiunta di una invalidità pensionabile certificata dalle competenti commissioni Inps pari ad almeno l’80%. Per i non vedenti ancora prima, perché la pensione per le donne con questo grave handicap si prende a 51 anni.
Per gli uomini tetto più alto
Va ricordato che la pensione con invalidità pensionabile all’80% almeno, è soggetta ad una finestra di 12 mesi dalla data di maturazione dei requisiti. Questo vale sia per le donne che per gli uomini. Per questi ultimi, che nel settore domestico in genere svolgono il compito di badante, maggiordomo, giardiniere e così via, l’età sale a 61 anni sempre con 20 anni di contributi. Per i non vedenti maschi invece l’età di uscita sempre con i 20 anni di contributi scende a 56 anni.
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