Andare in pensione in Italia gioco forza parte dai 67 anni di età della pensione di vecchiaia.
Quella è l’età pensionabile prevista dal sistema. Che poi servano 20 anni di contributi per la pensione di vecchiaia ordinaria piuttosto che 15 anni per le deroghe Amato, poco cambia.
Occorre arrivare a 67 anni. Per esempio questa è l’età anche per l’assegno sociale.
Parlare quindi di pensione a 61 anni, sembra piuttosto azzardato. Ma è una possibilità concreta per molto lavoratori.
Pensione a 61 anni solo per gli uomini, alle donne a 56 anni
Si chiama pensione di vecchiaia anticipata per invalidi. Questa la misura che anticipa di 6 anni (anche se c’è da attendere una finestra di decorrenza di 12 mesi) l’uscita. Quindi, basterebbero 61 anni di età e 20 di contributi.
Ma occorre pure una invalidità pensionabile almeno dell’80%.
Per le donne la misura se possibile è ancora più vantaggiosa. Fermo restando il requisito dei 20 anni di contribuzione, alle donne ne basterebbero 56 di età.
Invalidità pensionabile, cos’è?
Per centrare la misura basta l’80% di invalidità, ma non quella civile.
Infatti non basta essere stati riconosciuti invalidi con percentuale pari o superiore all’80% dalla Commissione Medica per invalidi civili delle Asl.
Serve sì, il possesso di un’invalidità pari almeno all’80%, ma deve essere riconosciuta dalla commissione medica Inps.
Sono i medici dell’Istituto infatti che devono accertare la prima citata invalidità pensionabile.
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