Compito di ogni Stato moderno è quello di dare a chi ha bisogno finanziandosi con le tasse versate dai cittadini. Per avere a disposizione soldi per sostenere i cittadini, per forza di cose, uno stato deve fare cassa. Dopo il 2020, un anno da incubo in cui moltissime sono le aziende e le imprese che hanno dovuto sospendere le attività e nel peggiore dei casi dichiarare fallimento e con la maggior parte dei lavoratori in cassa integrazione lo Stato ha dato ma non ha potuto riscuotere.
Anche la riscossione delle cartelle esattoriali è stato sospesa per dare respiro alla cittadinanza stremata economicamente dalla crisi ed ora il Fisco ha bisogno di fare cassa per rifinanziare lo Stato ma si è al lavoro anche per un nuovo rinvio dal pagamento delle cartelle esattoriali riferite al periodo della pandemia.
Come farà cassa lo stato?
Si sta pensando ad una eventuale rottamazione quarter ma è bene sottolineare che per il rinvio del pagamento delle cartelle esattoriali servono coperture. Il blocco per tutti costerebbe allo Stato circa 4 miliardi di euro, se si procederà a bloccare solo le cartelle di chi versa in situazione di bisogno, invece, potrebbero servire meno fondi. Ma in ogni caso il governo necessita di entrate.
Sicuramente una rottamazione quarter porterebbe i contribuenti a pagare i debiti rateizzati per non perdere la possibilità di saldare il dovuto con lo sconto di more, sanzioni ed eventuali interessi e questo porterebbe ossigeno nelle casse dello Stato.
Ma molti ancora tremano all’idea che l’esecutivo possa pensare di fare cassa attingendo ai conti correnti degli italiani: diciamocelo chiaramente, il prelievo forzoso di qualche decennio fa (governo Amato nel 1992) ancora ci lascia l’amaro in bocca e la paura che possa ripetersi quanto accaduto. L’ipotesi a nostro avviso va esclusa a priori, si tratta, è vero, di una misura per far cassa velocemente, ma quasi nessun governo è mai ricorso a questa soluzione.
Più probabile, invece, che si tenti di fare cassa con una patrimoniale che, pur avendo un decorso più lungo permette di tassare la ricchezza degli italiani elevando determinate tasse.
In ogni caso a breve lo spauracchio che lo stato faccia cassa sui contribuenti si può anche escludere: per il momento, infatti, due sono i capisaldi delle casse dello Stato, da una parte l’aumento delle imposte su redditi e consumi portato dalla ripresa di rimbalzo, dall’altra i fondi per gli investimenti UE.
Possiamo dormire sonni tranquilli, per ora.
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