Giuseppe Povia sui fatti di sabato a Roma, commentandoli all’AdnKronos. Il cantautore esprime la sua opinione sui disordini che sono seguiti alla manifestazione contro il green pass affermando che “Impossibile che 100mila persone siano tutte violente, lo sanno tutti, i telegiornali ormai fanno i copia e incolla. Ormai nell’era di internet non ci casca più nessuno, è facile capire come stanno le cose. Lo vedi che 100mila persone non possono essere tutte violente”.
Estrema destra reclutata dal governo?
“L’estrema destra viene spesso reclutata da governo per delegittimare il dissenso. E’ una cosa già vista, si faceva negli anni Settanta, io ero a Genova nel 2001 e ho visto la stessa identica cosa. Bastano 30 infiltrati per delegittimare una piazza e far scoppiare il caos” azzarda Povia commentando quello che è accaduto sabato a Roma.
E cita il presidente Cossiga che già nel 2008 affermava che la fiamma va spenta prima che divampi l’incendio e, appunto, vincolare il dissenso con degli infiltrati che, con azioni violente (ma anche con affermazioni fuori luogo) delegittimano l’essere contro qualcosa. Poi, ovviamente, tutti coloro che la pensano allo stesso modo vengono accomunati alla violenza.
“Funziona così: all’inizio vedi delle facce strane che fanno due battute con le forze dell’ordine, e poi le stesse persone fanno scoppiare un casino. L’ho visto io stesso mille volte” commenta il cantautore che aggiunge “Questi sono 30 cretini, ma c’è da dire una cosa: se i sindacati negli anni ’70 fossero andati dagli operai della Fiat a dire ‘ragazzi, c’è una cosa fighissima, la Fornero si è inventata la flessibilità’, gli operai avrebbero risposto con le chiavi inglesi. I sindacati in questo momento non sono dalla parte dei cittadini”.
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