Il Senato, il voto segreto e 16 franchi tiratori. Questo ciò che è successo a Palazzo Madama sul Ddl Zan con il decreto che adesso è praticamente bloccato e non più licenziabile in questa legislatura. E polemiche a non finire come sul Green pass.
E ieri sono partite spontanee manifestazioni di protesta a Milano e Roma.
L’Italia scende in piazza. Dopo il Green pass e le proteste in numerosissime città, adesso il Ddl Zan. Ma non è finita qui, perché presto, come minacciano i sindacati, si potrebbe scendere in piazza contro le pensioni e la quota 102.
L’analisi delle manifestazioni, tra Covid e proteste
Sono settimane che da Trieste alla Sicilia, i no Green Pass scendono in piazza contro l’obbligo vaccinale sui posti di lavoro mascherato da obbligo di certificazione verde.
Da qualche ora la notizia che a causa delle manifestazioni a Trieste, la città e soprattutto molti portuali, si sono contagiati di Covid.
Non bisogna essere complottisti per sospettare che ormai il mainstream ha sposato la linea del governo sul Green pass.
Non sarà mica stata una coincidenza che proprio Trieste, città simbolo della protesta contro la certificazione verde, sia diventata la città col più alto indice di risalita dei contagi.
C’è chi mette a confronto le sfilate per l’Italia campione d’Europa di luglio, praticamente nulle in fatto di contagi. E c’è chi mette a confronto la manifestazione contro l’attacco di Forza Nuova alla CGIL. Possibile che solo a Trieste la manifestazione abbia causato l’impennata dei contagi? I dubbi restano senza voler essere per forza complottisti.
Dopo il Green pass in piazza pure sul Ddl Zan e presto le pensioni
Ieri sul Ddl Zan, le manifestazioni sono state parecchia. Le immagini dei sit in sono state tante, e da molte piazze. “Noi non ci arrendiamo”, questo il motto delle manifestazioni pacifiche e spontanee di ieri.
“Ci unisce l’indignazione per quello che è avvenuto in Senato. Hanno dato più forza a chi ci odia”, così alcuni partecipanti hanno manifestato il loro dissenso. Le più importanti manifestazioni di ieri a Roma, presso il Colosseo e a Milano sotto l’Arco della Pace. Ma in diverse piazze d’Italia i sit-in di protesta sono stati organizzati contro quello che può essere considerato uno stop alla legge contro l’omotransfobia.
E nel frattempo altra gatta da pelare per il governo, le pensioni. Si parla di quota 102 come soluzione per il post quota 100 ed è una misura che oltre ad essere peggiorativa rispetto a quota 100, discrimina alcune generazioni di lavoratori (i nati dal 1960 in poi). I sindacati non approvano e ieri hanno parlato di mobilitazioni nel caso in cui il governo prosegua su questa via.
Manifestazioni continue per governo e politica mai come adesso al minimo storico come gradimento
Ciò che è avvenuto con il Ddl Zan in Senato la dice lunga su cosa può fare la politica quando si decide di voler fermare una legge, un decreto o un provvedimento. Il voto segreto ha dato una mano a chi, contrario al Ddl Zan forse non avrebbe avuto il coraggio di scegliere una via diversa da quella del suo partito in caso di voto palese.
Le scene di festa che in Senato tutto il Centrodestra ha mostrato dopo la loro vittoria sul Ddl Zan, con il governo che è andato sotto come voti, dimostra il fatto che anche sul Green pass volendo, il Centrodestra poteva porre un freno. Ma non lo hanno voluto fare, nemmeno i leghisti che ancora oggi continuano a dimostrarsi contrari al Green pass obbligatorio sui posti di lavoro, ma solo nelle piazze, perché alla fine dei conti anche loro hanno detto di sì in Parlamento.
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