Legge di Bilancio 2022: nuovo schema per le pensioni

La Legge di Bilancio 2022 prevedrà un nuovo schema relativamente alle pensioni, mentre balla un miliardo per il Reddito di Cittadinanza.

mattarella e draghi

Il premier italiano, Mario Draghi, studia una Legge di Bilancio funzionale alla crescita, in linea con lo spirito e la spinta del Recovery Plan. Ecco perché ogni euro deve essere investito in misure utili e necessarie, anche per il tema pensioni. L’opzione già cestinata dal ministero del Tesoro è quota 41, l’opzione promossa dalla Lega in sostituzione di quota 100, la misura invocata da Salvini quando era al potere con il Movimento 5 stelle. Come spiegano fonti governative “di peso” all’Huffington Post, la proposta è fin troppo onerosa, ma c’è pure una questione degli impegni assunti con le istituzioni europee.

Legge di Bilancio: più vicina alla riforma Fornero

L’esecutivo è ben consapevole che le pensioni costituiscono una nota dolente nei rapporti con Bruxelles, anche se oggi il clima è decisamente differente in confronto al 2011, quando, nel giro di pochi giorni, venne approvata la riforma Fornero. Il Governo non è convinto da quota 41, poiché farebbe ritornare l’Italia nella situazione pre-riforma. Inoltre, un calcolo dell’assegno interamente basato sul sistema contributivo (41 anni di contributi previdenziali versati, a prescindere dall’età) rischia di tradursi in un taglio tra i 100 e i 200 euro ogni mese. Non una piccola cosa per chi percepisce importi bassi.

Il quadro non è chiuso, tuttavia l’opzione ad oggi prevalente è introdurre quota 102 al posto di quota 100, sempre su base volontaria e in via sperimentale, con una durata pari a due o, al massimo, tre anni. Una soluzione non sgradita al Pd, vagliata poiché si tratterebbe comunque di un’ipotesi dai confini ben marcati e, al contempo, con una differenza significativa rispetto al modello uscente. Difatti, oltre ai 38 anni di contributi, per uscire in anticipo dal mondo del lavoro bisognerà aver compiuto non più 62 anni, bensì 64, una soglia anagrafica più vicina allo standard stabilito dalla Fornero e in vigore.

Scontato un potenziamento

Il tema impone un’analisi approfondita dei pro e dei contro. Di sicuro, qualcosa sui trattamenti pensionistici è da attuare, poiché va data una risposta allo scalone che si determinerà il prossimo gennaio, nel momento in cui certi prestatori d’opera non avranno più modo di accedere a quota 100 e toccherà loro aspettare anche fino a cinque anni per maturare i requisiti della legge Fornero e ritirarsi dalla loro attività. Insomma, un potenziamento è pressoché scontato, attraverso un ampliamento del bacino degli utenti interessati, dell’intervento a favore di chi è impiegato in mansioni gravose. D’altro canto, non si è tuttora puntualizzato sarà alternativo o parallelo rispetto a quota 102.

Reddito di Cittadinanza: una partita aperta

Un’altra patata bollente è quella del reddito di cittadinanza. L’emergenza epidemiologica ha comportato un rialzo dei costi della manovra cara ai pentastellati, incapaci di produrre gli effetti auspicati sul fronte delle politiche attive. A saldi invariati sono già disponibili 7,6 miliardi, ma nel 2021 è stimata una spesa di 8,7 miliardi. Qualora si voglia assicura il reddito alla platea attuale, giunta a 1 milione e mezzo di famiglie, per 3,5 milioni di goditori, toccherà rifinanziare il reddito di 1,1 miliardi. Non provvedervi o farlo in maniera parziale significa tagliarlo.

Sebbene sia assodato che lo scoppio della pandemia ha probabilmente comportato un’impennata al massimo del livello di povertà, e quindi i cittadini hanno toccato il fondo, è altresì vero che l’impatto è stato attutito pure dal reddito di emergenza. Il Documento programmatico di bilancio aiuterà a comprendere le risorse in possesso per rimodellare una misura destinata a subire correzioni pure sotto altri punti di vista. Il Comitato per la valutazione, presieduto dalla sociologa Chiara Saracena, invierà il proprio rapporto ad Andrea Orlando, ministro del lavoro, il 27 ottobre. Già dalla manovra perverranno comunque degli accorgimenti. Nello specifico l’importo attribuito calerà laddove si rifiutasse la seconda offerta lavorativa e saranno effettuati maggiori controlli contro i “furbetti”.

Legge di Bilancio: 8 miliardi per il tema delle tasse

La Legge di Bilancio entrerà poi nel merito delle tasse, con un’azione consistente: a tal riguardo, il ministero dell’Economia e delle Finanze sostiene ci saranno 8 miliardi di euro a cui attingere. In aggiunta, sono previsti l’estensione degli incentivi legati al settore edile e la copertura finanziaria del piano strutturale contro il caro-bollette. Dopo il decreto, volto a stanziare 3 milioni per il contenimento degli effetti dei rincari nelle bollette luce e gas relative al quarto trimestre 2021, è atteso l’ennesimo provvedimento: entro il 31 dicembre sarà approvato il decreto, prima però occorreranno i soldi in manovra.

 

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