Approdata in Parlamento la legge di Bilancio, i partiti stanno lavorando per capire quale sia la strada migliore. Non è soltanto un problema di emendamenti, quest’anno ci sono almeno quattro grandi capitoli (taglio delle imposte del cuneo, Superbonus, Reddito di cittadinanza e pensioni) sui quali si preannunciano battaglie. Il premier Mario Draghi dovrà certamente mediare dentro il governo e dentro la maggioranza. Le novità che si intravedono nella Legge di Bilancio 2022 sono tante, dal Superbonus al 110%, al Sismabonus, dal bonus affitto per i giovani fino a 31 anni, al bonus facciate. Senza dimenticare la proroga del bonus ristrutturazione e le novità su congedo parentale, Ape sociale, nuova Naspi, misure per le imprese, opzione donna.
I bonus casa previsti dalla legge di bilancio: Superbonus 110 cos’è
Sono numerosi i bonus previsti e “toccati” da questa legge di bilancio. Uno dei più discussi è certamente il famoso superbonus 110. Sostanzialmente questa iniziativa politica consiste in una detrazione del 110% delle spese sostenute per l’efficientamento energetico e antisismico nonché per l’installazione di impianti fotovoltaici o delle infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici.
In questo tipo di bonus, si parla di “interventi trainanti”. Tra questi, eccone alcuni:
- isolamento termico delle superfici opache verticali, orizzontali e inclinate che interessano l’involucro degli edifici, compresi quelli unifamiliari, con un’incidenza superiore al 25% della superficie disperdente lorda dell’edificio medesimo o dell’unità immobiliare sita all’interno di edifici plurifamiliari che sia funzionalmente indipendente e disponga di uno o più accessi autonomi dall’esterno. Gli interventi per la coibentazione del tetto rientrano nella disciplina agevolativa, senza limitare il concetto di superficie disperdente al solo locale sottotetto eventualmente esistente.
- sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti centralizzati per il riscaldamento, e/o il raffrescamento e/o la fornitura di acqua calda sanitaria sulle parti comuni degli edifici, o con impianti per il riscaldamento, e/o il raffrescamento e/o la fornitura di acqua calda sanitaria sugli edifici unifamiliari o sulle unità immobiliari site all’interno di edifici plurifamiliari che siano funzionalmente indipendenti e dispongano di uno o più accessi autonomi dall’esterno.
- interventi antisismici che rientrano nel cosiddetto sisma bonus.
Superbonus 110: pronte proroghe diverse
Secondo le ultime indiscrezioni, il superbonus avrà una proroga con tempistiche diverse:
- La proroga del superbonus 110 arriva per le case unifamiliari, ma solo per altri sei mesi, ovvero fino al 31 dicembre 2022, e con il limite Isee dei 25mila euro. Per gli interventi effettuati dalle persone fisiche per i quali risulti effettuata la comunicazione di inizio lavori asseverata (CILA), ovvero, per quelli comportanti la demolizione e la ricostruzione degli edifici, risultino avviate le relative formalità amministrative per l’acquisizione del titolo abilitativo, la detrazione del 110 per cento spetta anche per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2022.
- La proroga al 2023 del superbonus 110 arriva per i condomini e gli IACP. Ma con una novità anche per loro perché a partire dal 2024 scatta il “decalage” della detrazione delle spese sostenute: sarà del 70% nell’anno 2024, del 65% nel 2025. Proroga al 31 dicembre 2023 per gli immobili di proprietà delle cooperative sempre e quando alla data del 30 giugno 2023 sia stato effettuata il 60% dei lavori.
Ricapitolando, il superbonus 110 è stato prorogato, ma in base alle situazioni ci sono tempistiche nettamente diverse della proroga. Di seguito, un quadro riassuntivo:
- edifici unifamiliari: 30 giugno 2022
- fabbricato da 2 a 4 unità di proprietà di persone fisiche : 31 dicembre 2022 (se entro giugno è stato realizzato il 60% dei lavori)
- edifici plurifamiliari o condomini: 31 dicembre 2022
- IACP: 31 dicembre 2023 se al 30 giugno 2023 si è raggiunto almeno il 60% dei lavori.
Bonus ristrutturazione: le novità
Come fatto con il Superbonus, chiariamo prima di cosa tratta il bonus ristrutturazione o ristrutturazioni. Esso è una detrazione del 50% delle spese sostenute per la ristrutturazione edilizia degli edifici o delle parti comuni dei condomini.
Si ricorda che i lavori ammessi al bonus ristrutturazione sono:
- lavori di manutenzione ordinaria, straordinaria, restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia effettuati su parti comuni di edifici residenziali, cioè su condomini (interventi indicati alle lettere a), b), c) e d) dell’articolo 3 del Dpr 380/2001);
- interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia effettuati su singole unità immobiliari residenziali di qualsiasi categoria catastale, anche rurali e pertinenze (interventi elencati alle lettere b), c) e d) dell’articolo 3 del Dpr 380/2001).
I lavori di manutenzione ordinaria per cui è riconosciuto il bonus ristrutturazione sono:
- installazione di ascensori e scale di sicurezza;
- realizzazione e miglioramento dei servizi igienici;
- sostituzione di infissi esterni e serramenti o persiane con serrande e con modifica di materiale o tipologia di infisso;
- rifacimento di scale e rampe;
- interventi finalizzati al risparmio energetico;
- recinzione dell’area privata;
- costruzione di scale interne.
Questo bonus ha avuto la proroga non solo per il prossimo anno, ma fino al 2024. A confermarlo è stata l’ultima legge di bilancio. Sarebbe confermata anche la possibilità di optare per lo sconto in fattura o per la cessione del credito, come avveniva nel 2021.
Fino al 31 dicembre 2024 sarà quindi possibile detrarre le spese effettuate per la ristrutturazione edilizia del proprio immobile con uno sconto irpef del 50% e un tetto massimo di spesa di 96mila euro. A partire dal 2025 la detrazione invece dovrebbe ritornare al 36%. Nel 2021, per il bonus ristrutturazione e per altri bonus casa era stata inserita anche la possibilità di optare oltre che per la detrazione in dichiarazione dei redditi, anche per lo sconto in fattura o la cessione del credito. Sebbene la prima bozza del disegno di legge di bilancio aveva tolto questa opzione, il Mef è ora al lavoro per cambiare la norma ed introdurre una proroga fino al 31 dicembre 2024.
Bonus facciate ed ecobonus: i dettagli
Il bonus facciate prevede una percentuale di detrazione per i lavori di restauro delle facciate esterne al 60%. Proprio in queste ore, infatti, si sta parlando di una proroga della cessione del credito e dello sconto in fattura non solo per il superbonus 110 per cento, ma anche per tutti gli altri bonus casa, quindi bonus ristrutturazione, ecobonus, bonus facciate e bonus verde. Non resta che attendere il testo definitivo della Manovra per avere certezza della proroga della cessione del credito e dello sconto in fattura anche per il bonus facciate.
Questo bonus è previsto per gli interventi finalizzati al recupero della facciata esterna in edifici già esistenti. E’ possibile beneficiare del bonus facciate esclusivamente per gli interventi sulle strutture opache della facciata, su balconi o su ornamenti e fregi, compresi quelli di sola pulitura o tinteggiatura esterna.
Tra i bonus prorogati, c’è pure l’ecobonus al 65%. Questa agevolazione sarà possibile fino al dicembre 2024. Si tratta di un bonus che sostanzialmente prevede una detrazione fiscale, dall’Irpef e dall’Ires, per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici. L’Agenzia delle Entrate ha recentemente spiegato che: “l’agevolazione è rivolta a tutti i contribuenti, residenti e non residenti, che possiedono l’immobile oggetto di intervento. Oltre ai proprietari, tra gli altri possono fruire dell’’gevolazione i titolari di un diritto reale sull’immobile; i condòmini (per gli interventi sulle parti comuni condominiali); gli inquilini; i comodatari. Inoltre, la detrazione può essere fruita dal familiare convivente con il possessore o il detentore dell’immobile oggetto dell’intervento (coniuge, componente dell’unione civile, parenti entro il terzo grado e affini entro il secondo grado) e dal convivente more uxorio“.
Sismabonus, bonus affitto e bonus vedre: come funzionano
Anche il Sismabonus è stato prorogato fino al 2024. Si ricorda che il sismabonus può essere richiesto per interventi che concernono l’adozione di misure antisismiche sugli edifici.
Arriva una nuova scadenza al31 dicembre 2024 per il bonus verde, che potrà essere portato in detrazione nella dichiarazione dei redditi, mentre è esclusa la possibilità dello sconto in fattura e della cessione del credito. Il bonus verde à una detrazione fiscale del 36% per le spese sostenute per la sistemazione a verde di casa e condominio. Il limite massimo di spesa è di 5000 euro per unità immobiliare per una detrazione in 10 anni di rate annuali di pari importo.
Si ha diritto al bonus verde per le spese di:
- sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni, impianti di irrigazione e realizzazione pozzi;
- realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili.
Un aiuto ai giovani, arriva invece dal bonus affitto che è uno sconto del 20% in dichiarazione dei redditi per i giovani fino a 31 anni. L’articolo della legge di bilancio 2022 dedicato al bonus affitto per i giovani del 2022 spiega testualmente: “Ai giovani di età compresa fra i 20 e i 31 anni non compiuti, con un reddito complessivo non superiore a 15.493,71 euro, che stipulano un contratto di locazione ai sensi della legge 9 dicembre 1998, n. 431, per l’intera unità immobiliare o porzione di essa da destinare a propria abitazione principale, sempre che la stessa sia diversa dall’abitazione principale dei genitori o di coloro cui sono affidati dagli organi competenti ai sensi di legge, spetta, per i primi quattro anni, una detrazione dall’imposta lorda pari al 20 per cento dell’ammontare del canone di locazione entro il limite massimo di euro 2.400 di detrazione.”
Le novità su lavoro e pensioni nella legge di bilancio
Come detto, sono tante anche le novità della legge di bilancio che riguardano il welfare state. Una riguarda il congedo di maternità che è stato finalmente esteso alle lavoratrici autonome entro determinati limiti di reddito. Per le lavoratrici autonome i tre mesi di congedo maternità extra previsti dalla legge di Bilancio 2022 vanno a sommarsi ai cinque mesi già previsti; il periodo può essere fruito prima o dopo la data del parto. In caso di adozione o affidamento i 5 mesi decorrono dal momento dell’ingresso in famiglia del minore adottato o in affido. L’indennità prevista è dell’80% del reddito da lavoro.
Il congedo di maternità per autonome e professioniste si rivolge alle categorie elencate negli articoli 64, 66 e 70 del Testo unico sulla tutela e sostegno della maternità e della paternità. In particolare:
- lavoratrici autonome iscritte alla Gestione separata INPS, con rapporti di collaborazione coordinata e continuativa o incaricate alla vendita a domicilio;
- coltivatrici dirette, artigiane ed esercenti attività commerciali, le imprenditrici agricole, le pescatrici autonome della piccola pesca marittima e delle acque interne;
- le libere professioniste iscritte alle Casse o agli enti di previdenza riconosciuti dalla legge.
La legge di Bilancio ha stanziato 141,4 milioni di euro per la proroga dell’Ape sociale 2022. Ma il rinnovo non è solo annuale, tanto che sono previsti diversi scaglioni: 275 milioni nel 2023, 247,6 milioni nel 2024, 185,2 milioni nel 2025, 104,5 milioni nel 2026 e 16,9 milioni nel 2027.
Nel complesso, la legge di Bilancio ha introdotto 8 nuove categorie di lavori usuranti all’elenco di lavori gravosi di 15 già esistenti per l’Ape sociale 2022. Di seguito, alcune categorie:
- professori della scuola primaria e della materna;
- tecnici della salute;
- magazzinieri, addetti nelle professioni qualificate dei servizi sanitari e sociali;
- operatori della cura estetica;
- lavoratori impegnati nei servizi personali e assimilati;
- artigiani, operai specializzati e agricoltori.
Infine, un’altra novità importante riguarda “opzione donna”. Stando alle ultimissime notizie in tema di pensioni, la versione definitiva della manovra dovrebbe confermare la stessa formula prevista attualmente anche per la proroga di opzione donna 2022. Ciò significherebbe che potrebbero accedere alla pensione anticipata le lavoratrici in possesso dei seguenti requisiti:
- 35 anni di contributi;
- 58 anni d’età per le lavoratrici dipendenti;
- 59 anni d’età per le lavoratrici autonome.
Un’altra forma di sostegno per le donne, arriva dal reddito di libertà, per tutte le donne vittime di violenza.
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