Fino a poche settimane fa la comunicazione a mezzo stampa e da parte di tecnici e virologi era una specie di condanna ai no Green pass e no vax. Parliamo di Covid naturalmente.
Adesso iniziano ad arrivare comunicazioni che mettono la lente di ingrandimento sui vaccinati con seconda dose lontana.
E arrivano pure comunicazioni relative a impennate di contagi tra i bambini tra 6 e 11 anni per i quali i vaccini non sono stati autorizzati ancora.
Certo, i numeri non sono l’argomento migliore per spronare tutti alla vaccinazione, anzi, aumentano i dubbi anche tra chi il vaccino lo ha già fatto.
Ma in terapia intensiva finiscono anche i vaccinati?
Ciò che la televisione e i giornali, almeno nella stragrande maggioranza dei casi dicono altro non è che la ripetizione di ciò che dicono governo e tecnici al lavoro sul Covid.
I punti cardine sono:
- Il vaccino non elude il contagio, ma rende un raffreddore il Covid;
- In terapia intensiva ci vanno per lo più i non vaccinati;
- I non vaccinati contagiano di più;
- I vaccinati guariscono prima dal Covid;
- I vaccinati in terapia intensiva sono solo fragili che hanno la seconda dose troppo lontana.
Nessuna di queste cose ha riscontro scientifici certi al 100%. Eppure si continua a dire tutte queste cose. E al primo focolaio in una scuola, in una RSA o in qualsiasi altro posto, è caccia all’untire, cercando il primo individuo non vaccinato a cui dare la colpa.
È successo per esempio in una scuola di Bologna, dove si sono contagiati alunni e insegnanti, sia con doppia dose di vaccino che senza, ma la responsabile è stata considerata l’unica insegnante senza vaccino che entrava a scuola con il tampone.
Adesso si punta su altri numeri relativi al Covid
Inizia a trapelare l’intenzione del governo di estendere a tutti la terza dose di vaccino. Una estensione graduale prima a fragili, RSA e sanitari, poi scuola e così via.
Intenzione d l governo a cui il mainstream fornisce assist, alibi e sostegno pieno.
I fatti se prima si caricava la mano sui no vax, in queste ultime ore escono fuori casi di anziani vaccinati in terapia intensiva, di focolai tra i sanitari.
Potenza della comunicazione, il meccanismo per fare capire che la terza dose è necessaria.
E ieri nei consueti report settimanali, la notizia che l’indice dei contagi presenta una risalita nei bambini sopra i 6 anni e fino a 11, quelli per cui oggi non c’è autorizzazione alla vaccinazione, ma per i quali le case farmaceutiche ne chiedono l’adozione.
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