L’Isee o Indicatore della Situazione Economica Equivalente, permette al contribuente di ottenere una serie di benefici previsti dall’ordinamento, aventi natura previdenziale, fiscale, socio assistenzale e così via. Il calcolo avviene sui redditi e sulle giacenze patrimoniali del secondo anno precedente. Ad esempio, nel 2021 si può richiedere i dati del 2019, ossia di due anni fa. Tuttavia, al momento della richiesta si fa riferimento al nucleo familiare. Se parecchio alto, va a finire che siamo automaticamente esclusi dalla classe dei soggetti autorizzati a trarre vantaggio di varie agevolazioni. Comunque, sussistono dei modi per far abbassare l’Isee, e adesso andremo a vedere come.
Che cos’è l’Isee e cosa determina
Partiamo da un presupposto fondamentale, onde evitare di suscitare qualche sospetto o perplessità: i metodi qui evidenziati sono assolutamente legali, perciò potete stare tranquilli in tal senso. Si tratta semplicemente di buone accortezze, di cui il vostro eventuale commercialista sarà certamente già al corrente. Anzitutto, l’Isee viene calcolato mediante la Dichiarazione Sostitutiva Unica, meglio conosciuta con l’acronimo di Dsu, inoltrata dal contribuente agli enti di riferimento.
L’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale (Inps) è addetta a precompilare la Dsu, in collaborazione con il personale al servizio dell’Agenzia delle Entrate – Riscossione. Se alla fine dei conteggi l’Isee risulta particolarmente elevato c’è modo di decurtarlo tramite una delle quattro modalità che vi illustreremo nello specifico.
Spostare la residenza
La prima via è spostare la residenza. Affinché ciò sia avallato dagli organi competenti, occorre necessariamente lasciare il nucleo familiare. Occhio bene, però: non si tratta giusto di spostare la residenza, bensì di non essere più a carico. In buona sostanza, è fondamentale attestare la propria indipendenza economica. I limiti reddituali annuali non sono comunque troppo proibitivi: si deve percepire un reddito superiore a 4 mila euro fino a 24 anni di età, o a 2.840,51 euro se si ha più di 24 anni.
Operare sul conto corrente
La seconda opzione per abbassare il reddito Isee dichiarato, senza contravvenire alle disposizioni del legislatore, consiste nell’operare sul relativo conto corrente, sia esso bancario oppure postale, con un’altra persona per dividerlo al 50 per cento. Il cointestatario deve essere rigorosamente un individuo estraneo al nucleo familiare. Così facendo si opera una donazione della metà del valore del medesimo conto. Ecco perché occorre riflettere a fondo se ne valga o meno la pena e, in caso di risposta affermativa, scegliere solo qualcuno meritevole di fiducia.
In alternativa, si può svuotare il conto intestando un assegno circolare sempre ad un soggetto non rientrante nel nucleo familiare. In definitiva, sono degli step piuttosto rischiosi, dunque vale la pena riflettere a lungo prima di decidere in favore di tale soluzione.
Intestare l’immobile a qualcun altro
Terza via: agire sugli immobili che impattano sull’Indicatore della Situazione Economica Equivalente comportandone l’incremento. Per ovviare al disagio è possibile intestare un immobile a un’altra persona, ad esempio un figlio che non sia fiscalmente a carico, né residente con i genitori o viceversa. Oppure vi è modo di mantenere la nuda proprietà il cui valore non viene conteggiato ai fini dell’Isee.
Chiedere l’Isee corrente
Per concludere, è autorizzato chiedere l’Isee corrente. Difatti, può capitare che i valori non rispecchino la situazione reddituale o patrimoniale del soggetto, la quale, nel corso degli anni, ha finito per peggiorare. Così fosse, è possibile aggiornare le stime agli ultimi 12 mesi, e in determinate circostanze perfino agli ultimi 2 mesi, sottoponendo il modello Isee corrente.
Segui MetaNews su Google News e sii il primo a conoscere tutte le Notizie dal mondo.