Non tutti hanno competenze specifiche in merito o il tempo di documentarsi a fondo. Sul bollo auto tengono spesso banco dei dubbi, in quanto si tratta di una tassa regionale. Difatti, non è scontato che le notizie circolanti sull’argomento riguardino l’Italia intera. Ad esempio, tra le misure ipotizzate qualche mese fa si era vociferata la sua cancellazione, come misura per contenere gli effetti della crisi, provocati dallo scoppio dell’emergenza epidemiologica sull’economia intera, con evidenti contraccolpi sui bilanci delle famiglie. La minore disponibilità di denaro nelle casse dei cittadini tendeva a creare una spirale negativa. Ecco perché rimanere impassibili dinanzi alla situazione sarebbe stata la cosa peggiore. Come sanno per prime le istituzioni in materia.
Bollo auto: i motivi di esenzione
Il sogno della cancellazione del bollo auto non si è, ahimè, mai tramutato in realtà. Per la delusione dei guidatori, che speravano in una svolta, almeno sotto tale aspetto. Difatti, determinate Amministrazioni regionali avevano statuito delle riduzioni su misura, mentre la politica di taglio delle cartelle esattoriali più datate aveva condotto sì alla cancellazione, ma esclusivamente delle tasse inevase più vecchie, risalenti al decennio 2000 – 2010 e unicamente entro una determinata soglia reddituale.
A ben guardare qualcosa di positivo c’è. Il bollo auto per prestabilite classi di automobilisti potrebbe divenire gratuito, quantomeno in riferimento al primo lustro dalla data di immatricolazione. Una sorta di bonus, non nella stretta accezione del termine, ma comunque una forma di risparmio, il che è, naturalmente, ciò che conta. In buona sostanza, la limitazione riguarderebbe soltanto certi veicoli, per una manovra volta ad affiancarsi a una politica di esenzione che già tocca da vicino certi contribuenti, come le persone con disabilità. Trattandosi di una tassa regionale, saranno i medesimi enti regionali a provocare eventuali ulteriori motivi di esenzione.
Le Regioni italiani spingono verso l’ecosostenibilità
Relativamente al bollo auto gratis per il primo quinquennio, ben 18 Regioni su 20 hanno già deciso di adottare tale soluzione. Ebbene, la gratuità decorre dalla data della prima immatricolazione e vale per un totale di 5 anni. Una volta decorso tale periodo, giungerà una decurtazione del 75 per cento, ovvero si verserebbe appena un quarto della somma normalmente da corrispondere. A patto di rientrare nella categoria di beneficiari stabilita dalla normativa generale. Nel dettaglio, la manovra fa riferimento ai guidatori che hanno in proprietà mezzi elettrici. Dunque, una categoria, almeno per il momento limitata, ma destinata ad aumentare notevolmente in futuro. Senz’altro costituisce un incentivo all’acquisto di veicoli a basso consumo e impatto ambientale limitato.
Laddove si possedesse una vettura immatricolata a ottobre 2021 “con la spina”, il bollo auto sarà gratuito fino al settembre 2026. Dopodiché, toccherà mettere mano al portafoglio, in misura limitata, data la sensibile decurtazione. Se, ad esempio, toccasse pagare di norma un bollo di 500 euro, l’ammontare da riconoscere non supererà i 125. Una presa di posizione che trova concorde la quasi totalità delle Regioni italiani, consapevole della necessità di promuovere la transizione verso mezzi ecosostenibile, alla pari dell’autorità centrale. Esclusivamente due territori fanno eccezione, vale a dire la Lombardia e il Piemonte, sicché il bollo auto gratuito per i veicoli elettrici. E in “eterno”.
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