Due settimane di controlli a campione effettuati in tutta Italia. Soprattutto nelle grandi città sono stati “beccati” diversi inadempienti, per un totale di 583 violazioni, pari al 5,83%. I dati non sono negativi, pare esserci un rispetto meticoloso dell’obbligo del possesso del green pass nei locali pubblici e nelle attività commerciali. Le multe comminate sono state così ripartite:
- 313 ai titolari dei luoghi controllati;
- 248 ai clienti e utenti;
- 22 ai lavoratori.
Da queste rilevazioni, dunque, sembra abbastanza chiaro che i meno attenti siano stati proprio alcuni titolari dei locali. Andando a vedere quale sia la natura di questi locali, 366 sanzioni sono state elevate presso strutture di somministrazione di alimenti e bevande, ossia ristoranti, pizzerie e bar; 100 le violazioni emerse dai controlli nelle sale scommesse, sale da gioco e attività ricreative, 92 quelle nelle palestre, piscine e centri benessere, e infine 25 nell’ambito dei servizi di trasporto a lunga percorrenza.
Green pass, il problema: i giovani spesso lo condividono con amici
Il Corriere ha visitato i locali nel centro di Torino, per il pranzo o la cena all’interno. La rilevazione è stata positiva ma solo per certi versi: la totalità dei locali controllati dal quotidiano, ha chiesto la certificazione verde, ma si è trattato sostanzialmente di un controllo “a voce”. Pochi, infatti, pare che si impegnino a controllare realmente il pass verde. Su 20 attività di ristorazione 6 hanno accertato la validità del documento senza chiedere anche quello di identità. Insomma, così facendo la presentazione del green pass potrebbe essere di chiunque se non si controlla l’identità del soggetto (anche se non è obbligatorio). Chi intende consumare al coperto può servirsi di un pass falso, se non si controlla l’identità.
Green pass, la pericolosa moda di “condividere con gli amici”
Il Corriere aggiunge che si tratta di “una tendenza soprattutto delle comitive dei giovani, dove chi ha una certificazione valida la condivide con gli amici“. Tra comande frenetiche e servizi al tavolo si presta fede a fogli stampati o Qr code a cui si dà un veloce colpo d’occhio. Dei 14 locali, 10 chiedono la documentazione a voce.
Molto positivi i controlli a Firenze dove di cinquantasette controlli in esercizi pubblici, per lo più nel centro storico, si è registrata una sola sanzione dei vigili urbani a un ristoratore per non aver controllato il green pass ai clienti. Nell’ultima settimana a Firenze sembra che i controlli degli esercenti abbiano funzionato.
Quanto durerà il pass dopo la terza dose
Il green pass durerà 12 mesi dopo la terza dose? Pare di sì, la certificazione verde sarà validità per altri 12 mesi dopo la somministrazione della cosiddetta terza dose booster. Il chiarimento è avvenuto nel governo nelle Faq.
“La Certificazione per ‘terza dose’ booster viene emessa il giorno successivo alla vaccinazione e ha validità per 12 mesi dalla data della somministrazione della dose aggiuntiva al ciclo completato (terza dose per ciclo a due dosi, seconda dose in caso di ciclo completato con dose singola)“, si legge sul sito, “nei casi di vaccino monodose, la Certificazione sarà generata dal 15° giorno dopo la somministrazione e sarà valida per 12 mesi”. I nuovi green pass vengono emessi indicando nel “numero di dosi effettuate / numero totale dosi previste per ciclo vaccinale completo“: 2 di 1 nel caso di precedente completamento del ciclo vaccinale con vaccino monodose o con dose unica dopo guarigione da Covid-19; 3 di 2 nel caso di completamento del ciclo vaccinale dopo due dosi.
Terza dose: i numeri in Italia
In Italia il via alla vaccinazione con dose aggiuntiva è stato dato il 20 Settembre e finora sono state somministrate centinaia di migliaia di dosi. Secondo i dati comunicati dal ministero della Salute e aggiornati al 30 ottobre 2021, sono state iniettate 1.266.585 dosi booster (il 42,38% della popolazione interessata), mentre le dosi addizionali sono 256.408 (il 29,2% della popolazione interessata). La differenza tra dosi “addizionali” e “booster” è che le prime sono riservate ai pazienti immunocompromessi per raggiungere un adeguato livello di risposta immunitaria. Le seconde hanno lo scopo di mantenere nel tempo – o ripristinare – un adeguato livello di risposta immunitaria.
Terza dose: i numeri delle varie regioni
Dando uno sguardo ai numeri di alcune regioni, nel Lazio sono state somministrate ben 175 mila terze dosi di vaccino, circa il 25% della popolazione over 80 anni, nella regione Emilia- Romagna sono state iniettate ben 120 mila terze dosi. La regione Puglia non ha dichiarato i numeri esatti, ma sul suo sito ha spiegato che da mercoledì 13 ottobre alle 17 le persone nate prima del 31 dicembre 1961 possono prenotare la terza dose di richiamo del vaccino anti- Covid purché siano passati almeno sei mesi dal completamento del ciclo vaccinale. La prenotazione può avvenire tramite: la piattaforma “La Puglia ti vaccina”, selezionando la voce “Terza dose”; gli sportelli del Centro unico prenotazioni – CUP; le farmacie accreditate al servizio Farma CUP.
In alcune regioni prenotazione in farmacia
La Campania sta accelerando sulla terza dose. Secondo il cronoprogramma è previsto il nuovo richiamo anche per chi fa lavori più esposti. Si tratta di insegnati e forze dell’ordine, alla scadenza dei sei mesi dalla precedente vaccinazione. Dopo aver somministrato la terza vaccinazione agli ospiti delle Rsa, agli anziani e ai soggetti fragili ora i riflettori sono sul personale sanitario, poi sul personale scolastico e sulle forze dell’ordine. La Valle d’Aosta sta procedendo tramite l’Usl al richiamo di tutti coloro che rientrano nelle categorie che hanno diritto alla terza dose in questo periodo. Questa modalità è definita “chiamata diretta”, mentre in Toscana la modalità di chiamata diretta è prevista solamente per i fragili, i trapiantati e gli immunocompressi.
Da segnalare, che in Campania e Basilicata non è necessaria la prenotazione, tutte le persone che appartengono alle categorie individuate possono presentarsi agli hub e ai Centri vaccinali con la tessera sanitaria: questa modalità, detta “accesso diretto“, in Piemonte è prevista per gli over 60 e in Toscana per gli over 80. In Calabria, Emilia–Romagna, Liguria, Puglia, Toscana e Umbria si può prenotare il vaccino in farmacia. In Abruzzo, Marche, Sardegna, Lombardia si può prenotare il vaccino anche tramite lo sportello Postamat, inserendo la propria tessera sanitaria, e tramite il Porta lettere dotato di palmare
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