Da ieri i media, i giornali e numerosi talk show continuano a confermare come la linea di Draghi e del governo abbia vinto sui “no Green Pass”. Niente disagi, l’Italia non si è bloccata, pochi manifestanti. È il mantra che si legge oggi in molti quotidiani, che nei mesi, in questi lunghi mesi di pandemia, hanno lentamente cambiato idea sulle politiche del governo (quanti erano contro il premier Conte per i Dpcm e le misure restrittive?).
Ormai la moda non è stare con chi avanza dubbi sui vaccini, ma stare dalla parte di chi il vaccino lo ha già fatto. Questione numerica, perché se la maggior parte degli italiani il vaccino lo ha fatto, meglio stare dalla parte della massa.
Ma poi ci sono i numeri delle mobilitazioni di ieri, che dimostrano che non sono poche le persone che vi hanno aderito in tutta Italia. E ci sono i numeri dei tamponi, in crescita proprio per via dell’obbligo del Green Pass. E ci sono notizie a destra e a manca di lavoratori a casa, oppure cacciati dalle caserme, o ancora, in malattia da venerdì.
Il mainstream ormai è filo governo, ma non chiamate i vaccinati eroi
Cosa dicono TV, giornali, giornalisti e opinionisti, nella maggior parte dei casi, filo governisti
Ormai la percentuale di persone ospiti dei contenitori di attualità e di politica in televisione è tutta pro vaccino e pro governo. In ogni studio televisivo, il rapporto è almeno 3 a 1. Ogni 4 ospiti, uno avanza dubbi sul Green pass, gli altri, compresi i conduttori di tutte le principali emittenti televisive, sono a favore della campagna vaccinale. Compresi i conduttori, tutti i conduttori (salvo rarissime eccezioni).
E gli italiani che hanno fatto il vaccino sono diventati tutti eroi nazionali, tutti, perché si ripete il mantra del “perché l’80% della popolazione ha fatto il vaccino? Sono tutti matti?”. Chi non vuole vaccinarsi non è degno, non è un cittadino con senso civico, dovrebbero fargli pagare i tamponi a peso d’oro, oppure dovrebbero pagarsi le cure ospedaliere. Sono queste alcune cose che vengono dette in televisione, perché di peggio non si può dire, altrimenti qualcuno avrebbe sicuramente detto che devono essere lasciati morire in strada.
Obbligo del Green pass già da tempo in atto per molti
Ma siamo sicuri che tutti gli italiani che sono andati a vaccinarsi lo hanno fatto per senso civico? Noi crediamo di no, perché primai contrari erano molti di più. Scommettiamo che di fronte all’obbligo della terza dose, l’80% della popolazione si assottiglierà molto? Non ci sarà senso civico dopo, molti degli eroi nazionali torneranno ad essere nel torto.
Perché questo? Perché tutti dimenticano che sanitari, insegnanti, bidelli e così via, hanno subito l’obbligo del vaccino da mesi, tanto è vero che sono lì lì per trovarsi di fronte ad una terza inoculazione. Qualcuno si è vaccinato per volontà, questo è sicuro, ma su quanti è stato l’obbligo il fattore determinante?
Poi c’era chi aveva deciso di andare in vacanza, e lì altro obbligo, perché l’alternativa era rinunciare alle ferie e al viaggio magari già pagato. E poi gli studenti universitari, chi è costretto a mangiare al ristorante per lavoro, chi è costretto a prendere i mezzi pubblici a lunga percorrenza. E in estate c’era da fare i conti con matrimoni, cresime, battesimi e altri eventi la cui partecipazione era vincolata al Green pass.
Obblighi sempre crescenti, che hanno portato a superare l’80% dei vaccinati in Italia. Siamo sicuri che siano tutti eroi, tutti con quel senso civico che in televisione volti noti e meno noti tornano sempre a spiattellare davanti ai no Green pass? Noi pensiamo di no. Che poi adesso, chi lo ha fatto, tra mille paure di sentirsi male, tra mille dubbi e contestando gli obblighi che li hanno spinti a pungersi, siano passati dall’altra parte è pure questo un dato di fatto. Ma non ci venite a dire che siamo di fronte ad una popolazione con un senso civico impareggiabile.
Niente disordini ieri? Credevano che dovesse scoppiare la guerra?
Probabilmente ieri c’era chi si aspettava caos e guerriglia, perché non può essere commentato diversamente ciò che scrivono e dicono i maggiori media italiani.
L’Italia non si è fermata, questo è vero, perché anche i portuali di Trieste per esempio, hanno scelto la manifestazione pacifica e libera, come il governo però non fa. I lavoratori che non volevano partecipare alla protesta, sono stati resi liberi di andare a lavorare.
Un senso di maturità dei portuali di Trieste (ma questo vale per tutti i posti d’Italia dove si è manifestato liberamente), superiore pure a quello del governo. “Io protesto, perché non mi va giù l’obbligo del Green pass, tu se non sei in accordo con me, vai pure a lavorare”.
Il governo non ha fatto questo, non ha usato la stessa maturità. Il fatto che l’Italia non è stata bloccata è merito di chi ha protestato, in maniera pacifica. Un plauso a tutti loro, che però sui giornali viene etichettata come una sconfitta. “Draghi ha vinto”, questo si legge sui titoli e negli articoli.
I lavoratori che una volta erano necessari oggi non lo sono più?
Noi non abbiamo capito niente. Se da anni, ad ogni manifestazione, ad ogni evento sportivo, i Prefetti di mezza Italia dicono che pompieri e forze dell’ordine sono in numero esiguo, che non bastano a coprire i fabbisogni di sicurezza, come mai ieri non hanno creato particolari problemi i 6.000 carabinieri che secondo i loro sindacati sarebbero stati cacciati dai loro alloggi in caserma. Cacciati perché senza Green pass e quindi non in servizio.
Quanti poliziotti ieri erano assenti o non sono stati accettati? Come mai si dice che disagi non ce ne sono stati di fronte a questi numeri? Ed a Trieste, il 40% dei lavoratori ha aderito alla protesta. Ogni 10 lavoratori 4 a protestare. E i 40% dei lavoratori portuali di Trieste non è senza vaccino. Quindi a protestare anche i vaccinati. Quasi la metà dei lavoratori del Porto di Trieste a protestare, e nessun disagio. Evidentemente si lavora poco. E il discorso si può estendere a molti posti d’Italia, a molte manifestazioni.
Malattie e tamponi in crescita
Senza considerare poi che ieri, statistiche alla mano, si segnalano 200.000 tamponi circa in più rispetto alla media quotidiana. Dire che sono tutti i lavoratori che sono stati costretti a farlo per entrare al lavoro non è esercizio azzardato. Ma sono lavoratori che hanno 48 ore di giustificazione, che dovrebbero tornare a tamponarsi domani. Se credevano di dare la spinta ai vaccini, forse hanno fatto male i conti, altro che vittoria del governo. Senza contare altri numeri che pochi considerano. Ieri, venerdì 15 ottobre, data di entrata in vigore dell’obbligo del Green pass al lavoro, i certificati di malattia sono saliti del 23%. Ogni 100 malati che avevamo venerdì scorso, oggi ne abbiamo 123, ma qualcuno in una settimana sarà pure guarito o no?
Un segnale questo, perché non si dovrebbe dire ma saranno sicuramente molti i lavoratori che per evitare vaccino o tampone, hanno preferito prendere tempo, mettersi in malattia, tutti con il colpo della strega. Ma tutte queste defezioni, tute queste assenze non hanno prodotto disagi, perché il governo ha vinto.
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