I numeri dei contagi di Covid- 19 iniziano ad aumentare nuovamente e questo preoccupa un po’ il governo che sta pensando a prorogare lo stato d’emergenza. Lo stesso Ministro Roberto Speranza, nel corso di un Forum con l’Agenzia Il Sole 24 Ore, ha spiegato che «la proroga dello stato d’emergenza viene decisa nell’immediatezza della scadenza, al momento non c’è stata alcuna decisione su questo tema che il Governo si riserva di fare alla fine dell’anno. Come abbiamo sempre fatto, valuteremo la situazione epidemiologica che in questa fase attuale non registra segni “meno” nei contagi, soprattutto nei numeri che leggiamo nei paesi europei».
Covid- 19, contagi in aumento: i dati OMS
Lo stesso Roberto Speranza ha spiegato che il numero in crescita sta facendo alzare l’attenzione negli ospedali. Nel suo rapporto settimanale sulla pandemia, l’Agenzia sanitaria delle Nazioni Unite ha evidenziato quanto sia stato evidente l’aumento dei casi. Complessivamente, sono stati segnalati 3 milioni di nuovi casi a livello globale. Il numero di decessi, aumentato in tutto il mondo, è stato trainato principalmente dal sud-est asiatico, dove le morti hanno avuto un’enorme crescita del 50%. In Europa, dove il tasso di infezione è stato di gran lunga il più alto nel periodo preso in esame, si sono avuti circa 192 nuovi casi ogni 100.000 persone, seguito dall’America che ne ha avuti circa 72 ogni 100.000. Parlando dei nuovi casi settimanali rispetto alla settimana precedente, Nord e Sud America hanno avuto un aumento del 3% e il Pacifico occidentale un incremento del 2%. L’Europa ha registrato un aumento del 12%, mentre il Pacifico occidentale del 10%.
Nel mondo, oltre 50 mila morti in una settimana per Covid- 19
Secondo i dati del bollettino settimanale, dal 25 al 31 ottobre sono stati registrati in tutto il mondo 3.021.634 nuovi contagi e 50.477 decessi. Tra i tanti Paesi che salgono o scendono nei contagi, Russia e Ucraina sembrano essere proprio nella morsa del virus. Allo stesso tempo, buone notizie che alleggeriscono leggermente la situazione, arrivano dai numeri registrati nel Mediterraneo Orientale (-12%), nel Sud- Est asiatico (-9%) e in Africa (-9%). L’Oms ha già lanciato l’allarme: da qui a febbraio potrebbe registrarsi un altro mezzo milioni di morti. Numeri davvero poco rassicuranti.
Contagi in aumento: riaprono alcuni reparti in Italia
Tanti casi in più, anche in Italia. I dati di oggi, 4 novembre, vedono aumenti soprattutto nelle regioni Veneto (+734 casi), Toscana (+385 casi), Puglia (+224 casi). Nel tacco d’Italia i nuovi casi da Covid- 19 sono così suddivisi per provincia: 75 a Bari, 47 a Lecce, 32 a Taranto, 30 a Brindisi, 28 a Foggia e 8 a Bat. Boom di casi in Friuli Venezia Giulia dove su 22.660 test e tamponi sono state riscontrate 483 nuove positività al Covid- 19.
Sono 385 i nuovi casi di Cororavirus in Toscana (362 confermati con tampone molecolare e 23 da test rapido antigenico). Si registra un altro decesso, mentre gli attualmente positivi sono oggi 6.085, +2,7% rispetto a ieri. I ricoverati sono 300 (3 in più rispetto a ieri). In Alto Adige il contagio da Covid-19 è in continua crescita. I nuovi casi sono 255 su 1.518 tamponi molecolari processati: si tratta di un aumento giornaliero di 60 casi in sole 24 ore. In Calabria sono 179 i nuovi contagi registrati (su 4.939 tamponi effettuati), mentre restano le 8 le persone ricoverate in rianimazione. In Abruzzo 128 casi positivi e una vittima. Anche il Molise segna un incremento di casi, passando da zero a 18 in poche ore.
In Italia si pensa a prorogare l’obbligo di green pass
L’obbligo di green pass potrebbe essere prorogato fino alla prossima estate. Servirebbe per avere il tempo di convincere gli scettici del vaccino eraggiungere l’aulico obiettivo del 90% di popolazione over 12 vaccinata. Al momento sembra scongiurata l’ipotesi che si possa pensare ad un obbligatorietà sul vaccino che si era vociferata nei giorni scorsi. Sicuramente se si penserà alla proroga dello stato d’emergenza, sarà necessario l’intervento del Parlamento. Secondo la legge, lo stato d’emergenza può durare 12 mesi e può essere prolungato fino a un massimo di altri 12 mesi. Nel gennaio 2022 non sarà perciò possibile procedere con ulteriori rinnovi senza passare dal Parlamento.
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