Contributo licenziamento: come si calcola il ticket Naspi?

Come si calcola il ticket Naspi dovuto per il licenziamento di un dipendente? L’importo varia in base all’anzianità.

Naspi

Con la circolare 137 del 2021 l’INPS rende note le modalità di calcolo per il ticket licenziamento. L’INPS sottolinea, poi, che in caso di rapporto di lavoro part time non è previsto uno sconto.

Ma cosa è il  ticket licenziamento che molti conoscono anche come ticket Naspi? Si tratta di un contributo che, salvo rare eccezioni, il datore di lavoro è tenuto a versare quando licenzia un dipendente.  Si ricorda che il datore di lavoro non è tenuto al pagamento del contributo in caso di adesione al contratto di espansione.

Ticket Naspi, quando e come si paga

Il ticket, essendo scollegato dall’importo della prestazione di disoccupazione che il dipendente andrà a percepire, non prevede sconti nel caso del rapporto di lavoro part time. Il datore di lavoro è tenuto al versamento entro la denuncia successiva a quella del mese di interruzione del rapporto di lavoro.

Il ticket licenziamento serve a finanziare, in parte la Naspi e proprio per questo motivo il suo importo è calcolato sul  massimale mensile della Naspi e va pagato per ogni anno di anzianità aziendale del lavoratore (per un massimo di 3 anni). In caso di frazioni di anno il ticket viene pagato in misura mensile.

Per il 2021 l’importo che il datore di lavoro deve pagare per ogni dipendente è pari a 503,30 euro per ogni anno di anzianità fino ad un massimo di 3 anni.

Se si licenzia  un lavoratore con anzianità di 15 anni, quindi, si paga, come per quello che ha anzianità di 3, ovvero 1509,9 euro.

Per approfondire leggi anche: Naspi, spetta a chi si fa licenziare per assenza ingiustificata dal lavoro?

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