Il Ministero dell’Istruzione, presieduto da Patrizio Bianchi, ha illustrato ai gruppi sindacali la bozza del DM che avrà il compito di disciplinare l’anno di formazione e prova dei docenti assunti con il concorso scuola. Ad annunciarlo, in una nota pubblicata direttamente attraverso il sito ufficiale, è FLC – CGIL.
Concorso scuola, FLC – CGIL: nessuna innovazione sostanziale né un raccordo con la riforma del reclutamento PNRR
Come ricorda il comunicato, il provvedimento inerente al concorso scuola è richiesto dal Decreto “sostegni bis” (articolo numero 12 del DL 73 del 2021). Entro 90 giorni dall’entrata in vigore della normativa, e in coerenza con le riforme del Piano nazionale di ripresa e resilienza, il Ministero deve disciplinare il periodo di apprendimento e prova del personale neo-assunto con i concorsi futuri. Secondo FLC-CGIL, la struttura del DM presentato ricalca quella n° 850 del 2015, vale a dire quello attualmente in vigore, senza apportare nessuna innovazione sostanziale.
La tempistica di emanazione del provvedimento statuita dal legislatore, e le scelte dell’amministrazione sull’impronta da conferire, non avrebbero consentito nessun legame tra il decreto e la riforma del reclutamento definita nel PNRR. Trattasi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza preparato dall’Italia per rilanciare il Paese nella fase post pandemica, al fine di promuoverne lo sviluppo verde e digitale.
Le osservazioni sono di particolare importanza data l’autorevolezza di chi scrive. Difatti, la Federazione Lavoratori della Conoscenza è un’associazione CGIL che opera proprio negli ambiti dell’educazione, della formazione e della ricerca. I comparti contrattuali organizzati sono le Accademie e i Conservatori, la Scuola e l’Università. Ecco perché ha preso una netta posizione riguardo all’argomento. Evidentemente, non c’è soddisfazione circa i progetti in via di discussione.
Le critiche e le promesse dell’amministrazione
Alla luce di questa impostazione, la FLC ravvisa quanto la manovra in oggetto costituisca un’occasione persa. Le circostanze avrebbero potuto dare il là all’innovazione, qualificandosi mediante percorsi di ricerca, azioni o attività significative sul piano didattico e pedagogico, l’iter di formazione degli insegnanti appena reclutati a seguito del concorso scuola.
L’analisi effettuata passa poi ad alcune osservazioni, debitamente notificate all’amministratore in merito agli aspetti più tecnici. Il primo punto è uno sprono a far sì che il parere del Comitato di valutazione assuma un maggiore peso, rispetto al giudizio del Dirigente scolastico nel superamento del periodo di prova. In secondo luogo, FLC batte su un punto: il bisogno di uniformare le direttive del decreto, che ricalcano quella del 2015. In linea con gli sviluppi che hanno caratterizzato il settore negli ultimi sette anni quali:
- i temi dei laboratori anziché le aree trasversali;
- il dossier professionale invece del portfolio;
- il riferimento alle visite presso gli istituti innovativi.
L’amministrazione – si legge – trasmetterà alle Federazione un quadro delle richieste recepite. Inoltre, ha puntualizzato che non manca la volontà di disegnare nuovi scenari sulle modalità di ingresso. Eppure, la tempistica di emanazione del provvedimento non avrebbe favorito un lavoro più all’avanguardia, che si allontanasse dalle disposizioni correnti.
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