La bolletta luce e, in generale, l’aumento dei prezzi al consumo ha fatto scattare un segnale d’Europa nel Vecchio Continente. Dopo le prime manovre annunciate da diversi governi europei e nonostante le rassicurazioni pervenute nel corso dell’ultimo settimana dalla numero uno della Bce, Christine Lagarde, sulla natura temporanea del caro energia, l’Eurostar dà adito alle preoccupazioni. E aggrava il clima percepito dai principali attori economici e politici dell’Ue, che ora cercano contromisure efficaci.
Caro energia: le rilevazioni dell’istituto di statistica
Nella rilevazioni flash, l’istituto europeo di statistica ha registrato un tasso dell’inflazione del 3,4 per cento a settembre, in aumento rispetto al 3 per cento di agosto. Salgono soprattutto i beni energetici, passati in 30 giorni dal 15,4 al 17,4 per cento. Un trend che, ha avvertito il commissario europeo Paolo Gentiloni, è da tenere sotto monitoraggio. Poiché rientra nelle incertezze in grado di minare il rimbalzo dell’economia nel post pandemia e di inficiare sulle prospettive di una solida crescita.
La Commissione Ue è già all’opera e ne parlerà con i ministri delle Finanze dell’Eurogruppo oggi stesso a Lussemburgo. Sebbene non siano in agenda decisioni operative, il tema del caro energia sarà al centro della riunione, oltre alla situazione del mercato del lavoro e all’impegno per una più oculata gestione della spesa pubblica.
Il calendario di appuntamenti
Il dossier passerà poi in Slovenia, a Brdo, dove domani e mercoledì i leader comunitari si ritroveranno per un summit incentrato sui Balcani occidentali. Nel corso dell’appuntamento, la presidente dell’esecutivo europeo, Ursula von der Leyen, illustrerà in via anticipata i termini della comunicazione sull’incremento dei prezzi energetici che stanno definendo a Bruxelles. Il proposito è di non lasciare nulla di intentato affinché i prezzi rimangano sotto controllo.
Pertanto, la leader ha in mente di raccogliere le indicazioni degli Stati per delineare le misure da attuare contro il fenomeno sia in ambito sociale sia in ottica di approvvigionamento delle materie prime.
Tra le ipotesi più accreditate oggigiorno lo sfruttamento del peso negoziale Ue per inviare precisi segnali ai mercati e fronteggiare il suddetto choc mediante interventi mirati. Inoltre, l’esecutivo Ue sta riflettando se concretizzare misure di sostegno immediato alle imprese particolarmente colpite dal caro-energia. L’emergenza, chiariscono intanto a Bruxelles, riguarda tutti e deve essere affrontata in sinergia. Nella speranza di finalizzare il quanto durante il prossimo vertice dei leader Ue a Bruxelles, programmato per il 21 e 22 ottobre.
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