Dal 1° novembre 2021 cosa accadrà per il condono fiscale? 16 milioni di cartelle esattoriali verranno stralciate in automatico per quasi 3 milioni di cittadini. Come agire per accertare l’estinzione e che rimborsi sono in programma per chi salda la posizione dopo il 31 ottobre? Andiamo a scoprire nel dettaglio la disciplina sull’imminente annullamento delle cartelle esattoriali sotto i 5 mila euro.
Condono fiscale: i beneficiari
Ormai siamo vicini al 1° novembre, giorno a partire dal quale i debiti inferiori a 5 mila euro per tante fasce di contribuenti verranno definitivamente azzerati. In seguito, vi sarà modo di controllare quali e quante cartelle esattoriali non saranno più da corrispondere all’Erario. Ma non finisce qui. Difatti, pure le rate della vecchia rottamazione potrebbero essere incluse nella sanatoria. Per via di ciò il totale da corrispondere sarà ricalcolato, eventualmente togliendo quelle rate inerenti ai debiti “abbuonati”.
Un’altra considerevole novità consta nella restituzione degli importi accordata a chi inconsapevolmente finirebbe per pagare dopo il 1° novembre, nonostante fossero stati annullati dal condono fiscale.
In virtù del decreto attuativo la cancellazione diventerà operativa. Pertanto, pure chi ha già controllato date e reddito per stabilire quali e quante cartelle saranno annullate, avrà modo di accertare il saldo degli importi interessati.
In elenco, sarà presente ogni debito rientrante nel condono fiscale. Anche quelli che fanno parte di una cartelle di ammontare superiore ai 5 mila euro. Perché verrà conteggiata ogni singola voce e non il totale complessivo.
Occhio, però: l’Agenzia delle Entrate – Riscossione non spedirà nessun genere di comunicazione ai singoli contribuenti attinenti ai debiti oggetto del condono che verranno stralciati. Mentre le comunicazione già intercorse si riferivano ai codici fiscali dei debitori con cartelle pendente sotto ai 5 mila euro correlate agli anni 2000 – 2020, dati già scambiati internamente tra l’AdE e gli enti creditori.
Vale anche per Bollo e Multe Auto
E soprattutto, in data 20 ottobre, l’Erario lo ha già notificato ai creditori intestatari (laddove non corrispondessero all’ex Equitalia, tipo gli enti locali), mettendo la parola fine a qualsiasi altra azione di natura coattiva. Ne beneficeranno pure i guidatori per il bollo auto e le multe, purché non derivanti da sentenze di condanna penale.
È, infine, importante sottolineare come abbiano già avuto luogo le verifiche attinenti al requisito del reddito imponibile Irpef per il 2019. Che, da decreto legge, doveva essere inferiore alla soglia dei 30 mila euro, affinché il condono fiscale, stabilito dal governo Draghi, venisse riconosciuto.
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