Ogni tanto è bello constatare che i bisogni delle famiglie più in difficoltà da un punto di vista economico vengano presi in considerazione. Il governo Draghi ha stanziato 500 milioni di euro per i buoni spesa 2021, attraverso il Decreto Sostegni bis. Gli aiuti sono stati distribuiti tra i vari Comuni d’Italia sulla base del numero dei residenti e del gap tra il reddito pro-capite medio nazionale e quello del Comune.
Buoni spesa: il limite massimo è di 600 euro
L’agevolazione stanziata dall’esecutivo non è, comunque, un pozzo senza fondo. Ovvero l’erogazione dei buoni spesa procederà fino all’esaurimento delle risorse stanziate e in base ai termini di presentazione stabiliti da ciascuna Amministrazione Comunale. Inoltre, i requisiti da osservare per percepire la somma promessa dal potere centrale variano da territorio a territorio, da Comune a Comune. Ma la soglia massima definita nel panorama nazionale ammonta a 600 euro. Una cifra certamente allettante, riservata perlopiù a quei luoghi dove la forbice tra il reddito medio pro-capite della Nazione e quello dello specifico Comune è particolarmente ampia.
Ciò significa che con ogni probabilità ne avranno principalmente accesso soprattutto le località del Meridione, sicché le condizioni economiche degli abitanti sono meno floride. Così facendo si assolve a quel principio di solidarietà civile che dovrebbe stare alla base di qualunque Stato si prefigge di essere attento alle esigenze dei contribuenti alle prese con alcuni disagi.
Cos’è e come funziona
Abbiamo detto che la misura compete al Governo, il quale ha disposto per un buono spesa, al fine di favorire le realtà locali meno floride sotto il piano economico. Per ciò che attiene alle singole Amministrazioni Comunali, il sindaco e la giunta si occupano di determinare i parametri di accesso alla concessione.
Tuttavia, nella maggior parte dei casi per decretarne il diritto e l’importo si fa riferimento al medesimo documento: l’Isee, acronimo di Indicatore della Situazione Economica Equivalente. Malgrado ciascuna Amministrazione Comunale abbia la facoltà di definire l’ammontare del bonus spesa, la procedura standard prevede che l’aiuto sia accordato ai nuclei familiari più numerosi e con un limite massimo di 600 euro.
Le scadenze dei singoli Comuni
Tra i termini ultimi già scaduti segnaliamo il capoluogo del Piemonte, Torino, la cui ultima data valida per avanzare istanza risaliva allo scorso 26 ottobre 2021. Quella costituiva la scadenza finale, perciò chi si è mosso troppo tardi vedrà respinta d’ufficio la domanda.
Eppure, in vari Comuni è tuttora possibile procede all’invio della richiesta. Per controllare se nella propria località di residenza i buoni spesa rimangono a disposizione è necessario fare riferimento al sito dell’Amministrazione Comunale.
Tra le città in cui è ancora concesso il voucher, figurano Aosta, che ha fissato la deadline alla data del 30 novembre, Bologna e Siena, che danno modo di reclamare il voucher contattando lo Sportello Sociale più vicino alla propria abitazione. Mancano, infine, pochissimi giorni per Ladispoli, parte integrante della città metropolitana di Roma Capitale: in tal caso ci si può attivare fino al 12 novembre. Il tempo è quasi scaduto: il consiglio è di muoversi subito!
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