Figurando tra gli ambienti maggiormente utilizzati della propria abitazione, finisce spesso che il bagno vada incontro a ristrutturazione edilizia. L’argomento è soprattutto di interesse oggigiorno, dato il rinomato Superbonus 110 per cento. Se vi è la necessità di apportare degli interventi, questo rappresenta probabilmente il periodo migliore. Anche se, prima di inserire la quinta e lasciarsi travolgere dall’entusiasmo, conviene prendere in esame con attenzione la legislazione attualmente in vigore sul bonus bagno. Specialmente per quelle aree definite “zone grigie”, in quanto danno frequentemente adito a confusione e fraintendimento. Nel caso qui esaminato vedremo se la sostituzione del semplice scarico dia diritto ad agevolazioni.
Bonus Bagno: cosa dice il Codice civile
Per rispondere alla domanda occorre rispolverare il Codice civile e consultare l’articolo numero 889, dove si stabilisce che per i tubi d’acqua pura o lurida (ad esempio quelli delle fogne collegati al wc) occorre applicare la distanza di almeno un metro dal confine.
Il proprietario di un immobile ha diritto a posizionare lo scarico del wc sul muro condominiale, senza andare necessariamente incontro alle regole sulle distanze. I paletti fissati dal Codice civile non valgono quando la decisione è dettata dall’esigenze di adeguare il servizio igienico alle direttive sancite dal Ministero della Salute.
Le regole da conoscere
Nel momento in cui si opta per ristrutturare un’abitazione, capita che sia indispensabile ricollocare il bagno e, conseguentemente, lo scarico wc. La prima regola da conoscere è che lo scarico wc deve avere una pendenza superiore all’1 per cento. In sostanza, per scongiurare il ristagno delle acque nere è fondamentale che, per ciascuna unità, vi sia almeno un cm ulteriore rispetto al dislivello normale.
È essenziale isolare acusticamente la deviazione del nuovo scarico, al fine di evitare il superamento dei 35 decibel consentiti in un contesto urbano, durante le ore notturne. Laddove l’intenzione sia di muovere il wc lungo la medesima parete, sussistono due possibili soluzioni:
• montare un wc a cassetta, ossia con scarico a parete;
• montare un trituratore
Gli eventuali lavori costituiscono un’occasione da prendere in considerazione per il bonus bagno, sotto forma delle seguenti agevolazioni:
• Superbonus 110%;
• detrazione 50% per impianto sanitario;
• bonus idrico 1.000 euro;
• bonus mobili.
Detrazione 50% per impianto idrosanitario
Quando i lavori di sostituzione di sanitari sono effettuati in concomitanza col rifacimento dell’impianto idrosanitario o ulteriori opere, si può accedere alla detrazione fiscale sul recupero dell’esistente patrimonio esistente, nella misura del 50 per cento.
Bonus idrico 1.000 euro
La Legge di Bilancio 2021 ha stabilito il nuovo Bonus idrico da 1.000 euro per gli interventi di sostituzione di vasi sanitari in ceramica con nuovi apparecchi a scarico ridotto e di rubinetteria sanitaria. Nell’incentivo sono incluse le opere murarie e idrauliche per la dismissione dei preesistenti sistemi, vasi e rubinetteria.
Bonus Mobili 50%
I contribuenti che traggono giovamento della detrazione per il recupero del patrimonio edilizio esistente (50%) hanno la facoltà di portare in detrazione dall’Irpef pure i costi sostenuti per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici.
Per gli immobili ad uso residenziale l’acquisto di mobili è agevolabile solo laddove gli interventi edilizi rientrino in una di queste categorie:
• ristrutturazione edilizia;
• restauro e risanamento conservativo;
• manutenzione straordinaria.
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