Ci sono novità per quanto riguarda il caro energia. E non sono quelle auspicate anzi: tutto il contrario. Come ha dichiarato il ministro dell’Economia e delle Finanze in modo molto diretto, da gennaio 2022 scatterà l’ennesimo aumento nelle bollette luce e gas. L’esecutivo è intervenuto mediante decreto per tagliare i rincari, sebbene a trarre beneficio della misura sono stati i contribuenti svantaggiati.
Ieri, mercoledì 6 ottobre 2021, ha avuto luogo l’audizione preliminare di Daniele Franco sulla NADEF, la Nota di Aggiornamento al DEF (documento di economia e Finanza). In tale occasione l’intervento sulle utenze non ha esclusivamente riguardato il passato, bensì il ministro dell’Economia e delle Finanze ha tentato di volgere lo sguardo al futuro.
Bollette luce e gas: una situazione da affrontare ogni trimestre
La situazione è ormai definita: il discorso sulle bollette o, per voler essere più precisi, sugli aumenti corrispondenti, bisogna affrontarlo ogni tre mesi. Difatti, l’ARERA (Autorità di Regolazione pe Energia Reti e Ambiente) riparametra le tariffe su base trimestrale, prendendo in analisi fattori quali i prezzi delle materie prime, i costi di produzione, le emissioni Ets di anidride carbonica e i mercati internazionali.
Sono fattori che tendono a oscillare nel corso del tempo e che, di conseguenza, vanno a impattare sull’importo finale riportato sulla bolletta di luce e gas.
Voltando indietro ed esaminando il passato, nell’ultimo anno il Governo ha già dovuto prendere campo in due occasioni:
- al terzo trimestre (luglio-settembre) con un intervento di 1 miliardo e 200 milioni di euro, per frenare gli incrementi dal 1° luglio;
- attraverso il decreto Bollette, con altri 3,5 miliardi per attenuare la crescita prevista dal 1° ottobre.
Nello specifico, le manovre attuate dall’esecutivo hanno dato una mano ai nuclei familiari in difficoltà, percettori del bonus sociale elettrico, andando a beneficio di un pubblico composto da 3 milioni di famiglie. In particolare:
- i nuclei che hanno un reddito ISEE inferiore a 8.265 euro annui;
- i nuclei familiari numerosi, con almeno 4 figli e un reddito ISEE pari o inferiore a 20 mila euro annui;
- gli utenti in gravi condizioni di salute, utilizzatori di dispositivi elettromedicali;
- percettori di reddito di cittadinanza o pensione di cittadinanza.
Daniele Franco va dritto al punto
Il ministro Daniele Franco è andato dritto al punto in audizione: il problema del caro energia si riproporrà il 1° gennaio 2022. Le manovre dell’esecutivo sono state utili per bloccare i rialzi del trimestre in corso, da ottobre a dicembre 2021, e i mesi invernali, in cui, solitamente, avviene il picco. Tuttavia, con il 2022 i vecchi problemi persisteranno. Ecco perché sarebbe deleterio instillare nei cittadini la speranza che suoni totalmente una differente musica.
Franco ha sottolineato come alcuni degli elementi che incidono sulla curva dei prezzi siano temporanei. Eppure, ad oggi permane uno squilibrio tra domanda e offerte, perciò occorre valutare pure il passaggio di certe Nazioni dal carbone al gas.
Insomma, probabilmente in Legge di Bilancio, o in un apposito provvedimento, toccherà disporre l’ennesimo intervento per evitare di dare avvio al 2022 con un nuovo salasso sulle bollette.
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