Le associazioni di categoria prendono parola per sottolineare che l’inflazione, assai forte, si sta manifestando su innumerevoli comparti. Gli esempi che vengono subito in mente riguardano la benzina e la bolletta luce e gas. Del resto, chiunque se ne è accorto e oggi, a tal proposito, divampano le polemiche. Tuttavia, l’inflazione interessa delle materie prime alle quali fin qui non abbiamo badato, ma di cui ce ne renderemo conto in futuro.
Rincaro bolletta luce e gas: non un caso isolato
In realtà, la lista delle materie prime che subiscono rincari è foltissima. Il costo della carta ha cominciato a salire considerevolmente e lo stesso vale in merito all’alluminio e all’acciaio. Sebbene allo stato attuale ce ne siamo capacitati solo in minima parte (o per nulla) lo scopriremo prossimamente nello scontrino del supermercato.
Quando andremo a effettuare la spesa settimanale noteremo quanto sarà salito il corrispettivo da pagare per i quaderni dei nostri figli e via dicendo. L’inflazione costituisce un fenomeno complicato da interrompere in quanto, nel momento di accadere, la luce in fondo al tunnel appare lontana e servirebbero doti divinatorie per conoscerne l’evoluzione in anticipo .
E mica è un problema tipicamente italiano. Il mondo intero è colpito. Si pensi all’Inghilterra, in cui la benzina scarseggia a tal punto da aver scatenato assurde risse in prossimità delle pompe e, comunque, mentre scriviamo nel regno della Regina è proibito ricorrere al pieno.
Assocarta evidenzia come, in appena un semestre, le cellulose occorrenti per produrre le differenti tipologie di carta e cartone sono cresciute di prezzo del 70% per la fibra corta eucalipto e del 60% per la fibra lunga Nbsk. Pure il grano ha registrato un più 60 per cento e ciò, a detta degli esperti, dovrebbe tradursi in un’impennata del 20 per cento della pasta al banco del supermercato. In definitiva, l’inflazione attanaglia molteplici settori con tutte le conseguenze del caso.
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