Per ora, il piano che prevede l’invasione delle colonnine elettriche sulle autostrade italiane è un bluff. In teoria, i gestori delle autostrade avrebbero dovuto installare le stazioni per il pieno veloce di corrente, ma siamo in stallo. Di chi la colpa? Mistero buffo: nessuno lo sa.
L’Autorità di regolazione dei trasporti è stata più volte tirata in ballo, e adesso risponde. Anzitutto, dice, l’ART non ha deciso arbitrariamente di occuparsi dell’installazione di reti di infrastruttura di ricarica per le auto elettriche nelle aree di servizio autostradali. E non ha generato ritardi nella loro realizzazione.
Perché? Vediamo la legge. L’ATR definisce gli schemi dei bandi relativi alle gare cui sono tenuti i concessionari autostradali. Obiettivo: individuare, con procedure trasparenti e competitive, i soggetti cui affidare i servizi di rifornimento di carbo-lubrificanti. Più i servizi di ristorazione forniti nelle aree di servizio. Dentro, c’è anche la ricarica dei veicoli elettrici, nonché il rifornimento di gas naturale compresso (GNC) e gas naturale liquefatto (GNL). Non di più: organizza i bandi.
ART valuta le capacità tecnico-organizzative ed economiche dei soggetti che si propongono per la gestione delle aree di servizio. Inoltre, l’Autorità definisce la durata degli affidamenti coerente con gli investimenti e gli standard individuati: punta alla massima efficienza. Nel rispetto dei principi di sviluppo e tutela della concorrenza.
Colonnine elettriche: stop sino a quando?
Morale: installare punti di ricarica elettrica per auto è già attualmente possibile. L’ATR non ha bloccato un bel niente. Prova ne sia che, nel corso del 2021, almeno una concessionario autostradale ha proceduto a dotare le tratte di propria competenza di tali punti di ricarica.
Chiarita la posizione dell’Autorità, restano tre gravi problemi. Primo: senza ricarica veloce sulle autostrade, l’auto elettrica non prenderà mai piede in Italia. Ha autonomia limitata e richiede troppo tempo il pieno lento. Secondo: non sapremo mai chi “dorme”, ossia chi non piazza le colonnine. Terzo: il sistema che vede lo Stato proprietario della rete autostradale dare ai privati la gestione delle autostrade, in cambio di manutenzione, si rivela sempre più un pasticcio. Sia per i pedaggi sia per le colonnine elettriche.
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