Alcune malattie hanno la caratteristica di essere progressivamente invalidanti e, in quanto tali, capaci di rendere difficoltoso lo svolgimento della consueta routine quotidiana. Ecco perché lo Stato decide di accordare ai cittadini colpiti da tale disagio l’assegno di invalidità, affinché non si sentano soli e possano soddisfare i rispettivi bisogni.
Tra le malattie trattate un occhio di riguardo è concesso all’artrite psoriasica, in grado di determinare uno stato invalidante pure grave in chi ne soffre. Tuttavia, ancora in pochi sono consapevoli di come il disturbo in questione sia in grado per le sue caratteristiche di dare il diritto all’assegno di invalidità, premesse certe condizioni, chiaramente indicate dal normatore italiano.
L’artrite psoriasica consiste in una malattia reumatica infiammatoria cronica, che va ad inficiare sullo stato delle articolazioni. Può andare a colpire persone con psoriasi cutanea oppure con storie familiari in parenti prossimi di primo o secondo grado. I sintomi più ricorrenti sono gonfiore e dolore articolari. Per quanto attiene alle articolazioni, sono soprattutto esposte quelle delle mani, delle ginocchia, delle caviglie e dei piedi. Laddove non venga diagnosticata e trattata in maniera tempestiva, è in grado di provocare grave disabilità con serie conseguenze sulla vita lavorativa e sociale. La malattia può manifestarsi nella fascia d’età tra i 30 e i 50 anni e non fa distinzioni di sesso, ovvero colpisce tanto gli uomini quanto le donne.
Laddove la patologia progredisca, essa rischia di compromettere seriamente la capacità di assolvere a qualsiasi prestazione professionale del soggetto che ne è affetto. Stando a un’indagine effettuata dall’Associazione Nazionale Malati Reumatici in sinergia con l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, le giornate di lavoro perse per via di tale malattia sono almeno pari a 24 milioni.
Assegno di invalidità: le caratteristiche della malattia permettono di richiedere la misura assistenziale
Analogamente a qualunque malattia cronica, l’artrite psoriasica è contraddistinta da un progressivo e lento declino delle normali funzioni fisiologiche, a tal punto da costituire una patologia invalidante. Le malattie croniche sono ben più diffuse di quanto si tenda a immagine e potrebbero dare il diritto alla pensione di invalidità. Nonostante sia ritenuta una malattia cronica e invalidante, l’artrite psoriasica non dà automaticamente diritto ad eventuali agevolazioni. Come il congedo dal lavoro per 30 giorni, è ottenibile esclusivamente a seguito di verbale di accertamento del grado di inabilità o di invalidità.
Dunque, per avere il riconoscimento del relativo stato invalidante da parte dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale occorre un accertamento. Per avvalersene occorrerà sottoporre la domanda all’Istituto previdenziale, allegando il certificato del medico curante attestante la malattia e il grado d’invalidità.
La visita della Commissione medica ASL e l’eventuale ricorso dell’istante
Una volta effettuata la visita, la Commissione medica dell’ASL redigerà, entro 90 giorni, un verbale dove indicherà la percentuale di invalidità. Qualora il verbale di accertamento dia esito negativo, l’istante avrà facoltà di avanzare ricorso entro il termine di 180 giorni dalla comunicazione del medesimo. Inoltre, chi soffre di tale malattia, essendo ritenuta una patologia invalidante cronica, ha la possibilità di ottenere l’esenzione del ticket, inviando apposita domanda all’ASL competente.
Segui MetaNews su Google News e sii il primo a conoscere tutte le Notizie dal mondo.